di LEONARDO CUTIGNI
VITERBO – Ore decise per il passaggio di proprietà in casa Viterbese.
L’ultimo ostacolo che impediva l’approdo della Castrense di Vincenzo e Piero Camilli all’Enrico Rocchi è stato sormontato.
Una notizia che finalmente getta un una luce di speranza sul futuro gialloblu e che allo stesso tempo getta un colpo di spugna sul pesantissimo debito lasciato dalla beneamata ditta Fiaschetti-Graziani-Vestri.
Debiti così profondi e così evidenti che hanno spinto addirittura la Talete, che rifornisce la città di Viterbo del servizio idrico, a staccare l’acqua all’impianto, rendendo impossibile o quasi la manutenzione del campo.
E dire che un ultimo strenuo tentativo di ostacolare l’arrivo di Camilli era stato ordito nei giorni scorsi con la volontà di iscrivere la As Viterbese al prossimo campionato di serie D puntando tutto su una squadra di ragazzi del posto, una sorta di Juniores con qualche rincalzo a costo zero.
Sì, i giovani, quei giovani dapprima bistrattati, delusi, raggirati, cornuti e mazziati.
Le ragioni sono presto dette.
Nella stagione attuale si è intimato ai ragazzi di non andare ai play off, di finire la stagione sobriamente insomma. Ora osannati, perché ‘di ragazzi validi ce ne sono e come’.
Forse quest’ultima affermazione è l’unica verità emersa negli ultimi anni dato che il settore giovanile gialloblù ha sfornato i vari Bonucci, nazionale e difensore della Juventus, Lombardi, nazionale under 19 e centravanti della Lazio Primavera, Provenzano, nazionale under 16 e seconda punta del Chievo Verona allievi.
Senza contare i vari Bordo, Bonaventura (freschi vincitori del campionato col Perugia allievi), Manoni (passato alla Lazio allievi) e Paolelli (capitano della Roma ‘97 campione e autrice dello storico 8-0 nel derby).
Ebbene questa società aveva dato in mano il settore giovanile a tal Petrelli che definì il difensore Paolelli, sopracitato, un difensore normale, una perdita di poco conto; che definì scarsi i classe 96, mentre chi invece mastica di settori giovanili li ricorda per imprese e campionati di altissimo profilo; che arrivò alle mani con diversi allenatori, che infine insultò i propri tesserati al termine di una partita persa.
Un colpo di coda bizzarro e alquanto meschino, una soluzione che avrebbe rimandato di una stagione il passaggio di proprietà e che non è andata giù alla tifoseria viterbese, che da un lato ha incontrato il neo sindaco Michelini e dall’altro ha indetto una manifestazione pacifica per sabato pomeriggio.
Il tam tam su internet tra i tifosi evidentemente è riuscito a scuotere le coscienze delle precedenti gestioni che in un raro barlume di lucidità hanno preparato una lettera di rinuncia.
Si attende entro oggi 27 giugno, massimo entro la fine del mese, la firma nero su bianco del passaggio della Castrense al Rocchi con la denominazione che oscilla su due nomi: Castrense Alto Lazio o Viterbo-Castrense. Questo ovviamente lascerebbe un posto vacante in Eccellenza.
La scalata al calcio che conta è partita, ora si attendono le bombe di mercato per realizzare il sogno di un’intera città: vedere di nuovo la Viterbese tra i professionisti.