di FABRIZIO BOCCA
Quando Messi scriverà la sua biografia ufficiale di suo pugno probabilmente uscirà senza che lui abbia letto nemmeno un rigo… Ma non bisogna meravigliarsene. Non credo che un calciatore si misuri per i libri letti. Sarebbe quasi strano il contrario, forse, anche se esistono formidabili eccezioni. Per un argentino (Messi) che non li ha letti, c’è sempre un altro argentino (Valdano) che ne ha letti a centinaia. Il genio dei calciatori è oggetto di letteratura, ma non soggetto. Ricordo non so dove e non so quando un’intervista di Fabrizio Ravanelli in cui nella biblioteca di casa spiccava solo un libro di Alba Parietti.
La realtà dei calciatori e in genere delle grandi star dello sport e dello spettacolo è confinata in un mondo a parte, autoreferenziale, che non sente il bisogno di comunicare col resto, se non in minima parte. Ci sono stati, ci sono, formidabili giocatori di scacchi che non solo non leggevano libri ma avevano praticamente una mente monomaniacale unicamente rivolta agli scacchi e al calcolo delle probabilità: per questo erano/sono dei geni.
Molti al mondo e soprattutto in Italia non leggono e purtroppo non leggono in assoluto, nemmeno un quotidiano al mattino. Nemmeno l’oroscopo. Perché rimproverarlo solo a un calciatore che esprime comunque se stesso attraverso altre forme d’arte?
