FERRARA – La Spal alla romana scricchiola, anzia già perde qualche pezzo. Di poche ore fa la decisione di Francesco Bellinati, il tecnico scelto da Giampiero Guarracino per sedersi sulla panchina della gloriosa società, di mollare tutto e di tornarsene a Roma. “Purtroppo i tempi tecnici della trattativa che avrebbe dovuto portare il club nelle mani di Vincent Candela hanno subito ulteriori ritardi. La mia situazione familiare e lavorativa non mi permette di aspettare così a lungo – dichiara il tecnico che in questa stagione ha raggiunto due finali regionali – Ringrazio Pontrelli e Guarracino per l’opportunità che mi hanno offerto, ma sono costretto a declinare”. Bellinati potrebbe tornare proprio alla società che lo ha lanciato, la Vigor Perconti: nel caso in cui essa dovesse guadagnare un titolo di Promozione si siederebbe proprio sulla panchina della 1 squadra.
Ma a parte questa clamorosa e negativa svolta tecnica, è l’operazione Spal che comincia a fare acqua da tutte le parti. Vincent Candela, infatti, ha ormai deciso di rinunciare all’acquisto della società. L’ex campione della Roma, come emerso nei giorni scorsi, è dipinto come arrabbiato, indispettito. Anzi, di più: incazzato nero, se ci viene perdonato il… francesismo. Candela fa sapere di essersi stancato, di averne abbastanza di “giochini” che non gli piacciono. Afferma che non si aspettava che l’assemblea dei soci di giovedì terminasse a quel modo: non gli è piaciuto che il presidente Roberto Ranzani abbia fatto sapere di avere un acquirente (la Wind 4 Win) pronta a trattare con Benasciutti l’acquisto della Spal. Così, l’affare – tra Candela e Benasciutti – non si è raffreddato ma è andato (o sta per andare) direttamente… nel congelatore. Tutto comprensibile, se si vuole, resta il quesito di fondo: perchè Candela non ha rilevato la Spal quando poteva farlo, quando veniva detto che era tutto a posto, tutto fatto, e che non c’era alcun tipo di problema? Pare che il francese sia stato chiaro fin dall’inizio con Benasciutti ed il d.g. Cestari: avrebbe perfezionato l’affare solo nel momento in cui gli sarebbe stato concesso il finanziamento richiesto, ma si impegnava a mantenere la parola (in caso contrario non avrebbe stabilito a Ferrara il d.t. Pontrelli ed il d.s. Guarracino, impegnati a trattare con allenatore e giocatori). Ora lamenta che i soci di minoranza della Spal (Mazzoni e Ranzani) non hanno mai affermato di avere potenziali compratori, ma l’hanno fatto solo nell’assemblea di giovedì. Con tali presupposti dice di non poter presentare la sua offerta, perchè se poi i soci esercitano l’opzione passano altri 20 giorni e se anche alla fine la compera lui, la Spal, saremo a fine luglio, troppo tardi per fare tutto.
Ora il… cerino resta in mano a Benasciutti. Che entro martedì al massimo dovrà decidere se andare avanti trovando qualcuno che lo affianchi o se trattare e cedere a Wind/Ranzani.