di EMILIO PIERVINCENZI
ROMA – Comincia con un passo falso il cammino di due delle squadre laziali più titolate della serie D. La Lupa di patron Cerrai viene matata da un’Astrea mai doma, che in inferiorità numerica per la sciocca espulsione di Briotti (ha calciato la palla dopo il fischio: doppia ammonizione) ha saputo non solo reggere al pareggio di Raffaello, ma ha addirittura infilato la palla della vittoria con un Giuntoli strepitoso, che ha difeso la palla dall’attacco dell’avversario per poi girarsi rapidamente e mettere dentro con una bella botta di collo destro. Abbiamo visto la partita all’impianto di Casal Del Marmo (poco pubblico, ahimé) e l’impressione che abbiamo ricevuto è che i giallorossi hanno tanta qualità davanti, ma spesso il dai e vai dei piccolini (Morini-Chiesa) non ha prodotto risultati decisivi mettendo Tajarol in condizione di battere a rete. Un 4–3-2-1 bello ma poco efficace.
Ci vuole rabbia per vincere le partite e questa serie D è un campionato dove si battaglia fino all’ultimo secondo di gara. Probabilmente mister Cucciari ha fatto un errore, quando per cercare il pareggio (effettivamente trovato con il centrocampista Raffaello) ha tolto un difensore, l’esperto Bova, e ha messo dentro Leccese (Scibilia subentrato a Chiesa). Maggior potenziale offensivo, ma il rischio dietro con gli under alla fine si è rivelato micidiale. Un’altra considerazione: dopo un primo tempo giocato solo dalla Lupa, con l’Astrea stretta alle corde e diverse parate del suo portiere Micheli, al rientro dagli spogliatoi la Lupa è rimasta ad asciugarsi il sudore e a bere integratori, mentre l’Astrea ha preso il pallino del gioco in mano e ha dominato i secondi 45 minuti. Ci sarà molto da riflettere in settimana. Un investimento importante come questo, che ha visto patron Cerrai non nascondere mai il blocchetto degli assegni, merita diversi comportamenti in campo.
Sorpresona anche all’Anco Marzio di Ostia. I biancoviola si devono piegare agli umbri del Foligno, che con una rete di Bevilacqua si sono portati via i tre punti. Un po’ di sfortuna per i ragazzi di mister Caputo, che all’88 hanno avuto l’occasione di portare a casa almeno un punto ma Macciocca si è fatto parare da Biscarini il determinante calcio di rigore. Patron Lardone non sarà contento: anche quest’anno per lui grossi investimenti per tentare di migliorare la squadra e salire di categoria, dopo aver conquistato i playoff nella passata stagione. Ma la strada al momento non è quella giusta.