Torneo Giovanissimi Nardoni: l’Empoli ne fa 14!

admincalciovero 3 Settembre 2013 0
Torneo Giovanissimi Nardoni: l’Empoli ne fa 14!
MEMORIAL LAURA NARDONI
GARE DEL 2/9/2013
ANZIOLAVINIO-EMPOLI 0-14

ANZIOLAVINIO (4-4-1-1): William (1’st Statello), Doglia (1’st Di Magio), La Monaca, Fenu, Maialetti (34’pt Catania); Ruggeri, Torresan (1’st Doudiov), Rinaldi (1’st De Gennaro), Alberici; Baratti (1’st Riccobelli); Bilossa (1’st Battiata). All Toselli
EMPOLI (4-3-3): De Carlo A. (1’st Martinelli), Zaccagnini (1’st Ferretti), Carlucci, Matteucci, Casanova; Marconcini (1’st Ricchi), Perretta (1’st Langella), Canestrelli; Petova (1’st De Carlo N.), Matteoni (1’st Noccioli), Apolloni (1’st Fogli). All. Orsini
MARCATORI: 7’pt, 19’pt, 33’pt Matteoni , 9’pt, 29’pt, 35’pt Petova , 15’pt, 31’pt Apolloni, 27’pt Casanova, 14’st Canestrelli, 3’st, 25’st, 32’st e 34’st Fogli
ARBITRO: Romanella
NOTE: Angoli: 0-8. Tiri: 5-40. Fuorigioco: 1-6. Recupero: 3’st.
Marco Ferri
Senza storia il match che tiene a battesimo il girone D. L’Empoli, veterana nel torneo e da sempre gioielleria carissima nel settore giovanile, si sbarazza con irrisoria facilità di un Anziolavinio mai in partita ed incapace di sopperire con la grinta al notevole mismatch tecnico.
Schierati da Orsini con il collaudato 4-3-3, i toscani impiegano sette minuti per indirizzare l’incontro. E’ Matteoni il primo a trovare la gloria personale, recapitando in fondo al sacco la corta respinta di William. Il portiere neroniano è costretto a raccogliere la sfera dalla rete alle proprie spalle già 120 secondi più tardi, quando capitan Petova lo trafigge con un violento diagonale dal vertice destro dell’area di rigore. Al quarto d’ora è Apolloni a finire sul tabellino, realizzando a porta vuota dopo l’intervento di William per disinnescare la punizione di Matteucci.
Con il risultato già ampiamento in ghiaccio, l’Empoli continua a macinare gioco principalmente per tutelarsi nella casella della differenza reti, fattore che può risultare determinante in chiave semifinali in caso di arrivo a pari punti. Al 19’ Matteoni trova la doppietta personale con un pregevole diagonale in corsa da posizione defilata. Al 27’ il pubblico della Pineta dei Liberti si stropiccia gli occhi davanti alla meraviglia di Casanova, il cui arcobaleno dal vertice sinistro si spegne dolcemente nel sette opposto.
Passano altri due giri di lancette e Petova bissa, in fotocopia, la rete messa a segno in precedenza. Poi è la volta di Apolloni siglare la doppietta, con una girata dal cuore dell’area di rigore che si infila nell’angolino destro. Prima dell’intervallo c’è lo spazio per due prenotazioni: sono quelle di Matteoni e Petova che, firmando le personalissime hat-trick, mettono un’ipoteca sul pallone dell’incontro.
Il primo a non essere d’accordo, tuttavia , è il team-mate Fogli. Il bomber di scorta di Orsini, uno dei tanti volti nuovi scaturiti dalla girandola dei cambi post intervallo, riesce a bucare il sacco in ben quattro occasioni, inaugurando il personalissimo show già al 3’ e proseguendolo con una perfetta incornata sugli sviluppi di un corner dalla destra , con una sassata dalla lunetta che bacia la traversa prima di gonfiare il sacco e con il più comodo dei tap-in per un 14-0 finale sul quale mette lo zampino anche Canestrelli.

INTER-APRILIA 6-2
INTER (4-2-3-1): Spada, Lunghi, Airaghi, Comina (8’st Montecchio), Gemmi; Pennati (1’st Mendoza), Battalana (9’st Tagliabue); Mastromonaco (1’st Schirò), Visim (9’st Patacchini), Merola (22’st Gouem); Tchetchoua. A disp.: Aglietti. All. Mandelli
APRILIA (4-3-3): Manasse (1’st Marelli), Longobardi (14’st Giurelli), Picchi (22’pt Trinca), Mazzaroppi, Zanellato (1’st Marelli); Muccio (22’st Facci), Trincia (9’st Romagnoli), Carini; Follo (9’st Massà), Sicari, Fusser. All. Marrone
ARBITRO: Portanova
MARCATORI: 2’pt Tchetchoua (I), 4’pt Follo (A), 18’pt Fusser (A), 26’pt Visim (I), 31’pt, 33’pt, 7’st Merola (I), 4’st Mendoza (I)
NOTE: Tiri: 15-4. Angoli: 6-0. Fuorigioco: 3-1. Recupero: 3’st
Marco Ferri
Dopo 18 minuti da top team, l’Aprilia torna sulla Terra e cede il passo all’Inter. Va ai nerazzurri il match che inaugura il girone B e mette subito chiaro i valori in vista di un accesso alle semifinali per il quale si preannuncia battaglia serrata con il Barcellona.
Reduce dall’eliminazione al primo turno nella scorsa edizione, la compagine nerazzurra parte col piede sull’acceleratore e al 2’ è già avanti grazie a Tchetchoua, lesto a ribadire in rete, di testa, la corta respinta di Manasse.
Tanto inattesa quanto immediata la replica di un’Aprilia per nulla intimorita dal blasone degli avversari. Al 4’ Follo si infila come una lama nel burro nella retroguardia nerazzurra e con un tocco preciso batte Spada ristabilendo la parità. Il gol galvanizza i ragazzi di Marrone che, non paghi, al diciottesimo azionano perfino la freccia. Il merito è tutto di Fusser, che capitalizza al massimo il servizio al bacio di Sicari dal binario destro. L’Inter impiega qualche minuto a riorganizzarsi ma il 26’ torna di nuovo in carreggiata: Merola sfonda sul settore sinistro e centra per Visim, che sottomisura firma il punto del 2-2.
Poi è Merola a salire in cattedra. Dopo aver scosso i legni della porta di Manasse con un siluro dalla lunga distanza che si infrange contro il palo, il numero 11 realizza di testa, a porta vuota, la rete del controsorpasso al 31’ e si ripete al 33’, vanificando con un preciso lob l’uscita disperata dell’estremo difensore pontino.
Nella ripresa l’Aprilia cala fisiologicamente e, con i ritmi bassi, emerge tutta la cifra tecnica dell’Inter. Al 5’ è il neo-entrato Mendoza a calare il pokerissimo con una conclusione da distanza ravvicinata mentre per assistere alla tripletta di Merola basta attendere altri 120 secondi, con l’ala di Mandelli che corregge in fondo al sacco, di prima intenzione, il cross effettuato dallo stesso Mendoza.

BARCELLONA-NUOVA TOR TRE TESTE 3-0
BARCELLONA (4-3-2-1): Bermejo (1’st Rojas Prat), El Kabbou, Comas, Mogente, Rojas Castilla (1’st Gomez Perea); Poveda (7’st Molina), Martinez Ros (1’st Vadell), De Vega; Martinez Gil, Ruiz (1’st Portas), Kabashi (10’st Dominguez). A disp.: Sanchez Sendra. All. Silva Puig
TOR TRE TESTE (4-5-1): Lorusso (1’st Martina), Zlibut (1’st De Sanctis), Mafferi, Ciotti, Colacicchi; Fagioli (1’st Dioguardi), Loi, Guerrieri (4’st Pasquali), Gallegati (4’st Angeli), Madonna (1’st Lampis); Bidoli (1’st Mantelli). All. Leva
ARBITRO: Serafini
MARCATORI: 9’pt Poveda, 18’pt Kabashi, 36’st Portas
NOTE: Espulso: al 32’st Mogente (B) per doppia ammonizione. Ammonito: Martinez Ros. Tiri: 12-10. Angoli: 2-2. Fuorigioco: 3-3. Recupero: 3’st.

Marco Ferri
Scambi corti, sovrapposizioni e assenza di punti di riferimento. Reduce dalla cocente delusione per la sconfitta nella finalissima della scorsa edizione, il Barcellona è tornato a calcare i campi della Pineta dei Liberti esaltando la filosofia che contraddistingue tutte le compagini del club del Camp Nou. A fare le spese della forza d’urto dei catalani è stata la Tor Tre Teste, brava a non perdere la bussola dopo essere andata sotto di due reti in avvio ma altrettanto incapace di organizzare una reazione credibile.
Agli azulgrana bastano nove minuti per mettere in chiaro le proprie intenzioni. A manifestarle è il talentuoso esterno destro Poveda che, da fermo, esplode un terra-aria che toglie la ragnatela dall’angolo alla destra di Lorusso. Dopo aver sfiorato immediatamente il raddoppio con Ruiz, il cui pallonetto trova la resistenza ultima nella traversa, gli spagnoli passano nuovamente all’incasso al 18’, con una perla di rara bellezza di Kabashi, il cui tiro a giro dai 18 metri si insacca nel sette alla sinistra di un Lorusso ancora ignaro spettatore.
La Tor Tre Teste copre bene il campo ma fatica a portare pericoli ai pali difesi da Bermejo e così, prima dell’intervallo, il Barça va più volte vicino alla rete che chiuderebbe con largo anticipo i conti, fallendo l’appuntamento prima con Ruiz e poi con Poveda.
Nella ripresa i capitolini spostano la contesa su un terreno muscolare e i ragazzi di Silva Puig non riescono più a far valere il maggior tasso tecnico. Dopo una rete annullata per parte, a Lampis per i romani e Vadell per gli iberici, è però Portas a mettere il punto esclamativo sulla sfida, con un chirurgico diagonale mancino che fissa il punteggio sul definitivo 3-0.

ROMA-ZENIT SAN PIETROBURGO 3-3
ROMA (4-3-3): Pagliarini, Trasciani, Barbarossa, Di Giacomo, Falbo; D’Orazio, Zitelli (30’st Filoia), Borghi (1’st Piscitelli); De Angelis, Del Signore (32’st Ambrosecchio), Valentino (14’st Pezzella). A disp.: Zamarion, Spaltro, Mastromattei. All. Mattei
ZENIT SAN PIETROBURGO (4-1-4-1): Kalichava, Smirnov, Sergey, Molchan, Kuvaev; Shepelev; Tarasov, Bachinskiy, Kolchunov, Vlasov (25’st Maksimov); Kulev. A disp.: Sultonov, Ivankov, Tses, Fattakhov, Sergeev, Zamuraev. All. Tikhomirov
ARBITRO: Tortora
MARCATORI: 30’pt Kulev (Z), 2’st Bachinskiy (Z), 6’st Del Signore (R), 23’st Trasciani (R), 27’st Kolchunov (Z), 28’st Piscitelli (R)
NOTE: Ammoniti: Kalichava, Di Giacomo. Tiri: 15-13. Angoli: 4-1. Fuorigioco: 4-0. Recupero: 1’pt, 3’st.

Marco Ferri
La Roma ci mette il cuore, evita la sconfitta e tiene aperto il discorso qualificazione alle semifinali. E’ una sfida dalle mille emozioni a chiudere il programma della seconda giornata del 5° Memorial Laura Nardoni, con i russi dello Zenit San Pietroburgo, al debutto assoluto nella rassegna, che possono mordersi i gomiti per non aver saputo gestire, per ben due volte, il vantaggio maturato.
Ritmi alti e atteggiamenti prudenti caratterizzano una prima fase del match nella quale emerge la maggiore brillantezza dei ragazzi dell’Est, avvantaggiati da un diversa dislocazione del calendario agonistico, alla quale i giallorossi sopperiscono con la giusta dose d’agonismo. Per annotare sul taccuino la prima occasione occorre attendere fino al 10’, quando capitan De Angelis, dal limite dell’area, chiama all’intervento a terra Kalichava. Dopo un ottimo spunto di Del Signore e un altro tentativo operato da De Angelis, è però lo Zenit a mettere la testa avanti. E’ appena scoccata la mezz’ora quando Kulev, ricevuto da Vlasov, ha tutto il tempo per controllare, in piena area di rigore, e trafiggere Pagliarini con una botta di sinistro.
La seconda doccia fredda per i capitolini giunge subito dopo il rientro dagli spogliatoi. Bachinskiy, quando le ostilità sono riprese da 90 secondi, penetra per via interne e, dopo aver protetto la sfera, la recapita alle spalle di Pagliarini con un preciso rasoterra.
La reazione della banda di Mattei e veemente e porta Del Signore, dopo aver beffato la difesa ospite con un delizioso sombrero, ad accorciare le distanze in estirada. Per capire che l’epilogo sia ben lontano dall’essere scritto, basta guardare il modo con il quale i giallorossi si avventano su tutte le seconde palle. Una caparbietà meritatamente ripagata al 23’, quando Trasciani, sbucato sul secondo palo a raccogliere un traversone di D’Orazio, brucia Kalichava al secondo tentativo.
Con l’inerzia a proprio favore, la Roma si ritrova di nuovo da lepre ad inseguitrice. Al 27’, infatti, Kolchunov trasforma una punizione da posizione defilata, complice anche il cattivo posizionamento della barriera avversaria. I lupacchiotti hanno però il grande merito di non abbattersi e, appena rimessa palla al centro, ripristinano la parità con Piscitelli che, dopo aver saltato l’avversario diretto sulla destra, converge sul mancino e battezza il primo palo come quello vincente…

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