di EMILIO PIERVINCENZI
ROMA – Continua la nostra inchiesta sulla proposta Aic di eliminare qualsiasi tipo di vincolo a qualsiasi età per i calciatori dilettanti. Oggi sentiamo Paolo Armeni, direttore sportivo del Villanova, società calcistica del Tuburtino (Roma) che da iversi anni si collooca ai vertici dei campionati di Eccellenza e del settore giovanile.
Paolo, lei è d’accordo sull’abolizione totale del vincolo di tutti i calciatori dilettanti a qualsiasi età?
“No, non sono d’accordo e preciso il perchè: la colpa è dei finti procuratori che abbindolano genitori e i figli con false promesse, garantendo contratti in società professionistiche e chiedendo in cambio soldi. Il più delle volte tutto questo si rivela una fandonia o, peggio, una truffa vera e propria. Non devono essere gli intermediari a trattare i trasferimenti, ma direttamente le società. Così si eviterebbe questa vergogna”.
Crede che lasciando liberi i giovani le società subirebbero gravi contraccolpi? E quali?
“Sicuramente le società subirebbero dei contraccollpi negativi. Chi vuole programmare in modo serio, deve sapere che può contare sul calciatore per più anni”.
Ha una proposta per trovare una soluzione che accontenti il ragazzo che non vuole sentirsi legato e le società che dopo averlo cresciuto e fatto diventare più o meno un calciatore al momento in cui ne hanno bisogno (le ricordo l’obbligo dei giovani in campo) devono privarsene senza ottenere nulla in cambio?
“Una proposta? Di primo acchito mi verrebbe da dire che abbasserei il limite del vincolo, diciamo a 22 anni. Ma altre idee, ragionandoci sopra senza pregiudizi o demagogia, si possono trovare”
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