di LEONARDO CUTIGNI
Dentro o fuori, senza mezzi termini.
Domani il Rieti di mister Punzi andrà a far visita alla Sorianese per saggiare le reali ambizioni di lotta per il titolo. Una sfida dai mille contorni non solo per le due formazioni ma anche per i comandanti seduti in panchina.
Sì, perché anche in casa Sorianese si respira un clima pesante, dettato tanto dalla classifica quanto dalla sonora sconfitta subita in quel di Cerveti contro l’ex tecnico Antolovic. Un match che ha fatto emergere diversi dubbi sulla figura di Cammillucci reo di aver sostituito D’Antoni consegnando di fatto la fase propositiva a Mencio che, per quanto dotato di piedi buoni (sa lanciare a detta del tecnico), ha inevitabilmente abbassato il baricentro della squadra favorendo la debacle. Un errore in buona fede per tanti, un errore di valutazione per gli addetti ai lavori che al temine dell’ incontro hanno messo sulla graticola il tecnico.
Stessa sorte per il tecnico reatino che, sebbene si trovi a sole due lunghezze dalla capolista ViterbeseCastrense, paga l’assenza di un gioco spumeggiante o ancor più grave l’assenza di quella mentalità vincente necessaria per insidiare la corazzata di Camilli.
Sarà anche una sfida nella sfida per Cardillo sedotto e abbandonato dalla Sorianese a pochi giri di lancetta dal via. Partirà dalla panchina ma il dente avvelenato c’è e come…
Aggiungiamo la concomitanza di ViterbeseCastrense-Ladispoli ed ecco che il quadro di una domenica infernale si materializza.
Occhio al campo e orecchie in radio, domani può succedere di tutto, compresa la prima sferzata, e probabilmente decisiva, per il vertice della classifica.
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