Svincolo totale. Inchiesta (7). Parla Cerrai, presidente Lupa Roma

admincalciovero 21 Ottobre 2013 0

di EMILIO PIERVINCENZI

Continuiamo con un grande personaggio del calcio dilettantistico regionale la nostra inchiesta sulla proposta dell’Associazione italiana calciatori di abolire totalmente il vincolo per i calciatori dilettanti. Ecco le risposte di Alberto Cerrai, importante imprenditore e presidente della Lupa Roma (Girone G della serie D), società modello e prima squadra di alto livello (attualmente è seconda in classifica dietro l’Olbia).

Presidente, lei è d’accordo sulla proposta Aic?

“Al 100%. I ragazzi non sono carne da macello, per cui qualcuno sente il diritto di averne la proprietà. E’ ridicola la storia del premio di formazione. Per me ogni giovane deve sentirsi libero di giocare dove crede. Aggiungo però che dovremmo anche dare il carcere a questi finti procuratori che per 500 euro ingannano i ragazzi. Alcuni di questi gentiluomini in realtà sono veri e propri straccioni e millantatori, che operano anche insieme ad alcuni allenatori i quali, grazie a loro, trovano panchine ed in cambio fanno business insieme ai procuratori”
Come cambierebbe l’attuale normativa del vincolo? Oppure la lascerebbe così com’è?
“A questa domanda rispondo semplicemente dichiarando illegale il premio e la figura dei procuratori: farei leggi pesantissime anche a livello di codice penale per fronteggiare questo squallido fenomeno.

Mi permetto di evidenziare il fatto che io ho liberato ogni ragazzo di Frascati e Ostiantica senza chiedere un euro a nessuno. E ho preso giocatori per cui pagherò liberatorie alle società. E alcune delle società che chiede dei soldi, è la stessa società che ha messo in azione quella pratica scorretta per non dire di peggio che sposta i giocatori in altra società prima di prenderli, tutto per pagare di meno. E questo non lo dico io, ma lo dicono i fatti e i comunicati federali”.

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