E il primo esonero dell’era Camilli è servito. Porte girevoli alla Viterbese: esce mister Claudio Solimina, entra Sergio Pirozzi, già tecnico dei gialloblù in serie C2.
IL NUOVO ARRIVATO
Tra sindaci ci si intende. Soprattutto se si è entrambi di Fratelli d’Italia. Così ecco che a Marta, prima dell’allenamento della squadra, avviene l’accordo con stretta di mano tra il primo cittadino di Grotte di Castro Pierto Camilli e il collega di Amatrice Sergio Pirozzi. Stavolta la politica non c’entra ma si tratta dell’intesa tra il patron della Viterbese Castrense e il nuovo tecnico gialloblù, arrivato dopo una note tormentata al posto di Claudio Solimina. Pirozzi, che ha già diretto la Viterbese lasciando un ottimo ricordo dal gennaio al maggio 2007, inizia l’avventura con molto entusiasmo nonostante sa di prendere una squadra già prima in classifica e con alle spalle una società esigente (eufemismo). «So che mi devo prendere delle responsabilità – commenta – e io so che guidare questa squadra comporta una responsabilità e sono pronto ad affrontarla. Sono molto stimolato perché torno in una piazza che amo e perché, sia io che la società, vogliamo vincere questo campionato e riportare questa realtà così importante ai livelli che le competono. Credo che nel Lazio siano poche le realtà che possano offrire garanzie come la famiglia Camilli e questa è stata una ragione in più che mi ha spinto a sposare questo progetto». Pirozzi è un tecnico reatino e troverà proprio il Rieti come maggiore antagonista per la vittoria finale. «Questo campionato ha diverse squadre viterbesi – spiega – che contro di noi faranno la partita della vita, lo stesso dicasi per le romane che già ci aspettano. Penso che la gara del 23 dicembre contro il Rieti sia quella per noi più facile».
LA SOCIETA’
Il presidente Vincenzo Camilli spiega i motivi dell’esonero di Claudio Solimina: «Non è stata una scelta facile – commenta – tanto che fino a lunedì pomeriggio eravamo ancora orientati a tenere Solimina perché la squadra comunque era prima in classifica, poi però in serata ci siamo riuniti e abbiamo deciso di cambiare. Ormai da qualche partita la squadra non giocava bene e non aveva grinta e vinceva grazie alla bravura dei singoli, se non fosse stato per l’apporto di alcuni giocatori che non hanno nulla a che vedere con il campionato di Eccellenza saremmo stati esclusi dalla Coppa Italia ad opera del Montefiascone e domenica scorsa avremmo perso contro il Ladispoli».
L’EX MISTER
L’esonero gli è stato comunicato ieri mattina: un fulmine a ciel sereno. La reazione dell’ormai ex allenatore della Viterbese Claudio Solimina, però, non è farcita di curaro. La voce dell’ex tecnico gialloblù arriva via telefono flebile come quella di uno che sa di aver subito un’ingiustizia, ma Solimina conosce anche il calcio e sa che a volte il mondo del pallone sa essere anche imprevedibile e crudele. «In questi casi e così a caldo preferirei non parlare. L’unica cosa che posso dire è che mi sento apposto con la coscienza. Ho lasciato una squadra prima in classifica senza nessuna sconfitta e agli ottavi di Coppa Italia: il mio lavoro penso di averlo fatto bene». E allora come si spiega questo improvviso esonero? «Ripeto non dovete chiederlo a me. Io da professionista e da uomo di calcio – dice a malincuore – devo accettare le decisioni prese dalla società». Possibile che Solimina non si nemmeno un po’ deluso per come sia finita? «No, domenica dovevamo vincere 5-1, ma il calcio a volte è strano. Voglio però dire grazie soprattutto ai tifosi della Curva Nord che ci hanno aiutato dal primo giorno di preparazione».
FONTE: ilmessaggero.it
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