di NICCOLO’ DI FRANCESCO
ROMA -Domani, ottava giornata di campionato di Eccellenza, tra i tanti match significativi (in particolare il derby Montefiascone-Viterbese Castrense: in casa Camilli è esplosa l’epurazione con gli esoneri del tecnico Solimina e del ds Angelucci e a breve seguirà qualche giocatore) vogliamo segnalare, più che una partita, una persona. A sedere sulla panchina del Montecelio, allo stadio comunale “Piero Fiorentini” della bellissima cittadina che sovrasta Guidonia, sarà Giancarlo Oddi. Una leggenda del calcio biancoceleste, ma soprattutto un tecnico professionista, con tanto di supercorso di Coverciano e anni e anni vissuti da “secondo” in serie A e B, da Simoni a Fascetti a Zoff alla Lazio, poi al fianco di Materazzi e Papadopulo. In un campionato popolato da tecnici improvvisati, sommerso da parole e consigli banali che da decenni sentiamo rivolgere in campo ai giocatori, da apprendisti stregoni di infima categoria, da gente che allena per sbarcare il lunario o che interpreta questo difficile mestiere solo come un secondo lavoro per raggranellare qualche euro, salutare il ritorno in panchina di un allenatore vero non solo è un piacere ma va considerato come una speranza per il futuro del calcio dilettantistico. Quando si capirà che allenare una squadra, sia di grandi che di bambini, è qualcosa da riservare a professionisti e competenti, allora quel giorno il calcio dilettantistico avrà compiuto un grande balzo in avanti.
Anche se l’esordio per Oddi non è dei più facili, visto che si tratta di un derby e il Monterotondo arriva al “Fiorentini” forte della goleada imposta al malcapitato Montefiascone (4-1) e con una classifica di tutto rispetto (dieci punti per i ragazzi di mister Malizia), siamo certi che la squadra del presidente Piervincenzi dimostrerà in campo di aver assorbito già qualcosa del metodo di allenamento di un professionista. Intanto, a Oddi non possiamo che fare un grande in bocca al lupo.
LA CARRIERA DI GIANCARLO ODDI
La prima esperienza di allenatore la fa nel 1984 sulla panchina della Lazio. All’inizio fa il vice di Paolo Carosi che l’anno prima ha salvato la Lazio all’ultima giornata. Dopo gli esoneri di Carosi e del subentrato Juan Carlos Lorenzo a dieci partite dalla fine del campionato, è lui l’unico allenatore, coadiuvato dal direttore tecnico Roberto Lovati, ottenendo in tutto cinque punti frutto di cinque pareggi con la Lazio classificata ultima, al pari con la Cremonese. Dopo questa stagione, Oddi ritorna allenatore in seconda fino agli inizi degli anni novanta, affiancando prima Luigi Simoni e Eugenio Fascetti in Serie B, poi, dopo il ritorno in Serie A, Materazzi e Zoff. Con l’arrivo di Zeman alla Lazio passa al settore giovanile.
Fa anche una breve esperienza in Cina, ma dopo un po’ ritorna a casa. Diventa poi il vice di Giuseppe Papadopulo sia al Palermo nella stagione 2005/06[3] che al Lecce dal 2006 al 2008. Con i salentini il 15 giugno 2008 conquista la promozione in Serie A.
Dopo aver conquistato la salvezza con il Bologna nella stagione 2008/09, all’inizio dell’annata successiva il “duo” Papadopulo-Oddi viene esonerato dalla dirigenza rossoblu.
Il 9 marzo 2011 subentra come allenatore in seconda di Beppe Papadopulo alla guida del Torino dopo l’esonero di Franco Lerda, cercando in queste ultime 12 partite di portare la squadra granata a centrare l’obbiettivo dei play-off.
Il 20 marzo 2011, dopo appena 2 gare disputate, la coppia Oddi-Papadopulo viene esonerata dal patron torinista Urbano Cairo, che al loro posto richiama Franco Lerda e il suo staff.
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