Ha segnato un gol all’ultimo minuto del secondo tempo, strappando un pareggio per la squadra di cui era capitano. Poi l’arbitro ha fischiato la conclusione della partita e subito dopo lui si è accasciato. Ha perso la vita così Matteo Roghi, 14enne giocatore del Foiano della Chiana.
Con i suoi compagni di squadra aveva disputato una partita con l’Amiata, nel campo di Abbadia San Salvatore (girone senese dei giovanissimi provinciali). Il match stava per finire e i ragazzi del Foiano stavano perdendo per 2-1. Poi Matteo, capitano cresciuto nelle fila della squadra del suo paese, ha colto l’ultima opportunità e ha insaccato. Era l’ultimo minuto utile: subito dopo c’è stato il triplice fischio dell’arbitro. Così, tra una pacca sulla spalla e un saluto agli avversari, i giovani calciatori si sono diretti verso gli spogliatoi. E’ stato a quel punto che Matteo è crollato. Tutti hanno pensato a un problema muscolare, poi i compagni di squadra hanno capito che il capitano non respirava più. Quindi attimi di paura e una corsa, tanto concitata quanto inutile, per soccorrerlo.
Oltre al medico della società, anche gli assistenti della squadra e – secondo chi ha assistito al fatto – una infermiera e un vigile del fuoco presenti tra il pubblico, sono corsi sul tappeto verde per provare a rianimarlo, mentre l’ambulanza stava raggiungendo il campo da calcio. Il massaggio cardiaco però non è servito a nulla, come a nulla è valso l’uso del defibrillatore. Anche i tentativi fatti dai sanitari, arrivati sul posto dal vicinissimo ospedale, sono stati vani. E mentre l’elisoccorso si alzava in volo per andare a prenderlo, il ragazzino è spirato.
La notizia è subito arrivata a Foiano, dove Matteo viveva con la famiglia e la sorellina più piccola e frequentava il primo anno dell’istituto tecnico commerciale. I genitori, che non erano presenti ad Abbadia San Salvadore, hanno raggiunto il figlio in un ultimo disperato viaggio.
Della vicenda si stanno occupando i carabinieri di Abbadia San Salvadore che hanno già svolto tutte le opportune verifiche sui certificati medici che formalmente risulterebbero corretti. L’ultimo era stato rilasciato il 14 febbraio del 2013 ed era valido fino alla stessa data del 2014. Nulla sarebbe mai emerso (anche negli anni precedenti), che potesse far immaginare una simile tragedia.
La salma, che attualmente si trova all’ospedale di Nottola, è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Domani o più probabilmente martedì sarà svolto l’esame autoptico, per far luce su quanto accaduto in quel campo.
Intanto la prima squadra del Foiano oggi non è scesa in campo: la società profondamente colpita e addolorata ha deciso di fermarsi di fronte a questa tragedia. “Stavamo andando ad Albinia – racconta il presidente Danilo Vannuccini, con la voce rotta dal pianto di chi quel ragazzino lo ha visto crescere, insieme agli altri che indossano la maglia del Foiano – quando abbiamo ricevuto la notizia. Abbiamo chiamato la federazione e rinunciato alla partita. Non era possibile giocare”.
L’intera comunità foianese è rimasta sconvolta da questa vicenda che ha avuto un triste precedente nel 2007. Anche in quell’anno un giovane perse la vita: Teddy Bartoli, aveva 22 anni e militava in seconda categoria. Ma era un caso diverso, ci tiene a spiegare il presidente della società che piange il suo giovane capitano.
(ArezzoNotizie)
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