di EMILIO PIERVINCENZI
ROMA – Qui di seguito pubblichiamo il regolamento emanato dal Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, nella riunione del 19 Dicembre 2013, in ordine ai seguenti obblighi minimi di partecipazione dei calciatori, in relazione all’età, per le gare dell’attività ufficiale della Stagione Sportiva 2014/15, riferite alle Società partecipanti al Campionato Nazionale di Serie D, ai Campionati Regionali di Eccellenza e Promozione, nonché alla Coppa Italia di Serie D, alla Fase Nazionale della Coppa Italia Dilettanti della L.N.D. e alle gare di spareggio-promozione fra le squadre seconde classificate nei Campionati di Eccellenza. Ma dopo aver letto il dispositivo emanato, leggete l’intervista che ho fatto al presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli, che invece dichiara a “ilcalciovero.it” le sue regole in merito agli under.
SERIE D :
1 – 1996
2 – 1995
1 – 1994
ECCELLENZA E PROMOZIONE
1- 1995
1- 1996
Le Società hanno l’obbligo di rispettare, sin dall’inizio e per l’intera durata delle gare e, quindi, anche nei casi di sostituzioni successive, la disposizione minima di impiego dei calciatori sopra indicata. Resta inteso che, in relazione a quanto precede, debbono eccettuarsi i casi di espulsione dal campo e, qualora siano gia’ state effettuate tutte le sostituzioni consentite, anche i casi di infortuni dei succitati calciatori.
Previa approvazione del Consiglio di Presidenza della L.N.D. e fatta salva l’applicazione minima della norma stessa, i Comitati potranno comunque prevedere, per i rispettivi Campionati di Eccellenza e di Promozione, disposizioni aggiuntive a quelle previste dalla direttiva suindicata, sempre che non venga superato il contingente complessivo di quattro calciatori. Detto limite di quattro calciatori non deve essere superato, anche nel caso di eventuale introduzione di un numero di calciatori c.d. ‘fidelizzati’, pari o superiore a una unità, nel Campionato di Eccellenza.
L’inosservanza delle predette disposizioni, ivi comprese quelle facoltativamente stabilite dai Consigli Direttivi dei Comitati, se ed in quanto deliberate dagli stessi Consigli Direttivi dei Comitati e approvate dal Consiglio di Presidenza della Lega Nazionale Dilettanti, sarà punita con la sanzione della perdita della gara prevista dall’art. 17, comma 5, del Codice di Giustizia Sportiva.
Per quanto attiene alle limitazioni di impiego dei calciatori, in relazione all’età, negli altri Campionati dilettantistici della Stagione Sportiva 2014/15, i Comitati, le Divisioni e i Dipartimenti saranno tenuti ad uniformarsi alle consuete disposizioni emanate dalla Lega Nazionale Dilettanti attraverso il proprio Comunicato Ufficiale n. 1.
Nelle gare dell’attività ufficiale organizzata direttamente dalla L.N.D., che si svolgeranno in ambito nazionale nella Stagione Sportiva 2014/2015 (Coppa Italia; gare spareggio – promozione fra le seconde classificate del Campionato di “Eccellenza” per l’ammissione al Campionato Nazionale Serie D, ivi comprese – in quest’ultimo caso – quelle che si svolgono fra squadre appartenenti allo stesso Comitato Regionale), dovrà essere osservato unicamente l’obbligo minimo sopra indicato, riferito ai Campionati di Eccellenza.
Il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, nella riunione del 19 Dicembre 2013, ha altresì deliberato in ordine alla facoltà di impiego del seguente numero massimo di calciatori “fuori quota” ammessi a partecipare al Campionato Nazionale Juniores, al Campionato Regionale Juniores e al Campionato Provinciale Juniores della Stagione Sportiva 2014/15:
JUNIORES NAZIONALI
2 – 1995
1 – fuoriquota di qualsiasi annata.
JUNIORES REGIONALI
3 – 1995
JUNIORES PROVINCIALI
4 – 1994 e/o 1995
Ed ecco l’intervista a Zarelli.
Presidente, le regole nazionali valgono anche per il Lazio?
“No. Come si vede, ciascun comitato ha la facoltà di emanare le sue regole. E le nostre, anche per il prossimo anno sportivo, prevedono l’utilizzo obbligatorio di quattro under in serie D ed altrettanti in Eccellenza”.
Chiariamo, per favore.
“Certo. In serie D le società dovranno schierare un calciatore nato nel 1994, due del ’95 e uno del ’96. In Eccellenza uno del ’94, uno del ’95, uno del ’96 e uno del ’97”.
Perché questa differenza col resto d’Italia?
“Perché i nostri giovani sono più bravi e infatti i risultati delle rappresentative regionali lo dimostrano; perché così facendo si evita di dilapidare centinaia di migliaia di euro per rimborsi ai giocatori anziani. Dunque è una misura che va incontro sia ai giovani che ai presidenti di società”.
Ma i campionati di D e di Eccellenza inevitabilmente si impoveriscono dal punto di vista tecnico.
“Nient’affatto, questa è la solita balla che circola. Quando abbiamo fatto lo spareggio con la rappresentativa dell’Umbria per accedere alla Uefa Regions’ Cup, dopo venti minuti eravamo avanti per 3-0. Con una squadra, si badi bene, messa insieme all’ultimo momento e con giocatori non più giovanissimi. E le ricordo che lo scorso anno abbiamo vinto il Torneo delle Regioni. Sono chiari segnali che non c’è nulla di più povero dal punto di vista tecnico, solo che quelle centinaia di calciatori ormai in finale di carriera, provenienti da categorie superiori – e vedrà la prossima stagione che cosa accadrà con il taglio di un intero girone di Lega Pro – dovranno limitare le proprie pretese economiche e calarsi quindi nella realtà dei dilettanti, dilettanti e non professionisti camuffati da dilettanti. Questa è la mia sfida e credo proprio che io la stia vincendo”.
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