Mario Artistico è fuori rosa per due settimane. E gli è andata di lusso. Il giocatore paga una domenica bestiale dal punto di vista comportamentale. Un pre-partita a Fregene all’insegna delle lamentele, un borbottio continuo finché non è entrato in campo, tanto che anche l’assistente arbitrale lo avrebbe redarguito perché infastidito da quanto sentiva dalla panchina. Senza contare il muso lungo a fine gara ed il summit con Punzi. A mandarlo su tutte le furie la maglia titolare negata in un match clou come quello del Paglialunga (ha collezionato comunque due assist): c’è da pensare che la numero 10 non gli sia stata affidata per qualche altro problemuccio prima della partita, nonostante Punzi abbia giurato che fosse solo «una scelta squisitamente tecnica, per dare spazio a Garat e Cardillo».
Due settimane da eremita per Artistico: salterà Montefiascone e Montecelio. La prima, in realtà, l’avrebbe saltata comunque, perché squalificato per recidività in ammonizione. Fortuna nella fortuna per il bomber romano – vero stereotipo di genio e sregolatezza – a sentire come stavano per andare le cose. «Come solito ho dovuto fare il diplomatico – rivela Andrea Fedeli – mio padre aveva pensato di cacciarlo. Ho mediato e siamo giunti a questa decisione».
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