Terracina, porte chiuse. Dimissioni in massa dei dirigenti!

admincalciovero 7 Marzo 2014 0

TERRACINA – Il Prefetto di Latina, Antonio D’Acunto, ha disposto il divieto di accesso all’impianto sportivo “Colavolpe” di Terracina alle tifoserie, sia locale che ospite, in occasione delle partite di calcio, fino a quando non verranno predisposti due distinti percorsi di esodo per ciascuna tifoseria.
Il provvedimento si è reso necessario a seguito della segnalazione del Questore di Latina del mancato adempimento delle prescrizioni imposte con il precedente decreto prefettizio del 31 ottobre 2013, nonchè dei gravi comportamenti, pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenuti dalla tifoseria locale in occasione dell’incontro di calcio tra l’U.S. Terracina 1925 e Sora, disputatosi il 23 febbraio 2014. Comportamenti che sono stati sanzionati con 16 D.A.SPO.

In seguito al provvedimento del Prefetto di Latina, la società del Terracina comunica:
«Ci spiace che gli sportivi e i tifosi che vogliono il bene del Terracina non possano godere di un pomeriggio spensierato, col piacere di sostenere nelle partite casalinghe la squadra del cuore e della propria città. Probabilmente gli autori di questi comportamenti, puniti singolarmente dalla giustizia ordinaria, non si rendono conto dei disagi che provocano alla collettività. Pur mantenendo fede agli impegni sportivi fino al termine della stagione, il consiglio d’amministrazione della società e la dirigenza tutta rassegnano le dimissioni. A questo punto è impossibile fare qualsiasi tipo di programmazione, sia a breve che pluriennale, nel dilettantismo o eventualmente nel professionismo. Pur accettando la decisione del Prefetto ci rendiamo conto che questo provvedimento restrittivo punisce soltanto la parte sana dei sostenitori, che è la quasi totalità dei presenti allo stadio. Penalizza inoltre la società che ha ratificato degli accordi economici importanti con gli sponsor. Da parte nostra crediamo di aver messo il massimo impegno anche nel sostentamento dell’ordine pubblico, cercando una collaborazione positiva con i tifosi stessi; ne è un esempio evidente l’incontro che abbiamo organizzato con il legale Giannichedda, esperto di giustizia sportiva, al quale ha preso parte proprio una delegazione di supporter. Purtroppo le azioni di causa ed effetto rendono difficoltoso il proseguimento della nostra attività, la quale è animata da passione e finalizzata principalmente al bene di una collettività già penalizzata, e in parte frustrata, dal momento storico che viviamo».

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