Si è sgolato per tutto il primo tempo, ha cercato di spronare il suo Arzachena che aspettava il Selargius e non lo aggrediva sia prima che dopo l’1-0 del granata Farci. Nella ripresa il tecnico Pietro Infantino si è rassegnato ad una sconfitta che assumenva i contorni di una disfatta dopo il gol in apertura di Angheleddu e, soprattutto, la doppietta di Sanna. Le parole di resa a fine partita si sono trasformate in dimissioni lungo il viaggio che ha riportato la squadra in Gallura.
Non poteva che terminare così il pomeriggio da incubo degli smeraldini e del tecnico siciliano chiamato dal club di Menio Fiorini a sostituire l’esonerato Luigi Alvardi sei partite fa: due vittorie e quattro sconfitte non sono un bottino così tremendo ma è troppo poco per chi già arrivava da un lungo periodo di crisi e vuole evitare la retrocessione diretta. Soprattutto ogni traguardo è precluso se non si lotta. Ed è questo aspetto che mister Infantino ha toccato nel dopogara con parole che si avvicinavano alle dimissioni, comunicate alla società in un secondo momento: «Questa è una squadra che non ha cuore, quello che invece ha mostrato il Selargius per tutta la partita, loro sì che vogliono salvarsi e lo dimostrano sul campo». E poi il 47enne di Cammarata (provincia di Agrigento) ricorda: «Io ho smesso di fare il calciatore quando non sentivo più quel mostro che ti porta ad essere protagonista sul campo». L’aritimetica non condanna ancora l’Arzachena, distante 4 punti dai playout dopo la vittoria anche del Palestrina, ma l’ex tecnico del Rieti dà poche speranze alla sua squadra vista al Virgilio Porcu: «Così è impossibile pensare di poter fare risultati e sperare di evitare la retrocessione diretta. Inutile che io mi sgoli se poi ciò che dico non viene recepito dal giocatore. A me dispiace solo non aver potuto dare ciò che mi ha chiesto la società che ritengo essere una delle più serie che abbia incontrato nella mia carriera di allenatore».
La sconfitta di Selargius è parente stretta di quella di due giornate fa in casa contro il Cynthia per 3-0, mister Infantino parlò di squadra con limiti caratteriali e che alcuni giocatori non avrebbero potuto fare parte del suo gruppo ma aveva ribadito la sua voglia di salvare l’Arzachena. La “scontata” vittoria contro il Porto Torres di domenica scorsa ha solamente tenuto in sospeso un malessere che si è ripresentato nella sfida di oggi, uno scontro diretto che come minimo non andava perso. Il club smeraldino ora dovrà vedere se affidare la squadra al terzo tecnico della stagione oppure richiamare chi è ancora sotto contratto come Luigi Alvardi. La situazione è delicatissima, la squadra ha buone potenzialità che però non stanno emergendo sul campo e, quando mancano sette giornate al termine del campionato, non facilitano il compito di una società che farà di tutto per non retrocedere in Eccellenza dopo 11 anni di serie D.
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