ROMA – La vittoria col Certosa. E ora il pari nel derby (esterno) sul campo del Frascati. La Prima categoria della Vivace Grottaferrata sta lanciando la volata finale verso la salvezza. Mancano sette partite alla fine del campionato e la squadra di mister Mario Isoni sembra aver imboccato finalmente la strada giusta dopo un lungo periodo condito da tanti problemi. Il 3-1 nello scontro diretto col Certosa ha dato grande morale ai biancorossi che, come aveva annunciato mister Isoni, si sono andati a giocare il derby, sul campo della terza della classe, con grande personalità. «Abbiamo giocato un’ottima partita, anche meglio del Frascati – dice Renato D’Ambrogio, jolly della Vivace Grottaferrata -. Già nel primo tempo avevamo creato parecchi problemi ai padroni di casa e per un episodio, poco prima dell’intervallo, eravamo andati sotto. Durante il riposo il mister ci ha detto di continuare a giocare come avevamo fatto nella prima parte di gara e infatti abbiamo pareggiato i conti con Testa». D’Ambrogio nell’ultimo match ha giocato da esterno sinistro di centrocampo. «In realtà qualche anno fa giocavo anche in porta – rivela -, ma quest’anno sono stato utilizzato da difensore, sia esterno che centrale, e poi da centrocampista. E’ in quel ruolo che col Certosa ho segnato una doppietta. Al di là di dove gioco io, posso dire che la Vivace è un gruppo di buoni giocatori che ora si è compattato. Sono convinto che ci salveremo e che da qui alla fine della stagione perderemo poche partite». Davanti alla Vivace, terzultima della classe, c’è l’Alberone che la precede di due punti. «L’obiettivo è di arrivare allo scontro diretto casalingo con loro (previsto alla terzultima giornata, ndr) almeno a pari punti». Nel prossimo turno la Vivace Grottaferrata ospiterà la Fortitudo seconda della classe, senza poter contare su D’Ambrogio (espulso per proteste dalla panchina domenica scorsa, dopo essere stato sostituito). «I capitolini sanno esprimersi al meglio tra le mura amiche, mentre fuori casa perdono un po’ del loro valore. A mio modo di vedere – conclude D’Ambrogio – non partiamo battuti».
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