di EMILIO PIERVINCENZI
PRESIDENTE ASD MONTECELIO 1964
Le risposte del signor Salfa alle domande di Dirix nell’intervista rilasciata a Sportinoro in replica a una mia intervista precedente, mi impongono, per amore della verità e della mia onestà, a una replica.
Salfa ha scelto i giocatori del Montecelio in totale libertà. Inizialmente le squadra, sotto la guida di Claudio Carelli, andava male. Giocatori fuori forma, alcuni dei quali venivano sì dalla serie D ma avevano giocato pochissimo o per niente anche a causa di infortuni. Li abbiamo aspettati, si sono ripresi solo dopo diverse giornate di campionato. Carelli ha avuto le sue colpe, ma il clima ostile creato attorno a lui proprio da Salfa certo non lo ha aiutato. Motivo? Carelli non lo aveva portato lui.
Giancarlo Oddi, di cui Salfa ora sembra essere diventato grande amico e sodale, l’ho voluto io alla guida della squadra essendo Oddi un mio amico da oltre vent’anni. Salfa voleva mettere un suo tecnico che non era Oddi al posto di Carelli. E questo è il primo grosso problema di Salfa: vuole imporre a tutti, persino alla proprietà, le sue persone. Vuole fare il padrone senza esserlo. Salfa dice di avermi fatto avere delle buone sponsorizzazioni. E’ vero. Ma è anche vero che quando egli mi propose di prendere il Montecelio, io gli specificai che non avrei mai potuto sostenere il totale impegno economico senza avere degli sponsor e che solo a questa condizione avrei accettato. Patti chiari, dunque, fin dall’inizio. Tuttavia voglio aggiungere che mi risulta che il signor Salfa stia contattando quei medesimi sponsors per convincerli a non rinnovare i contratti di sponsorizzazione per il prossimo anno. E questo qualifica, più di ogni altra parola, il personaggio in questione.
Tutti i grandi professionisti di cui Salfa parla, e tutti i giocatori, sono stati pagati fino all’ultimo euro e non so quanto ciò sia un dato comune in Eccellenza.
Dice Salfa che c’erano problemi logistici, che non c’era uno staff medico, che è stato lui con Oddi a comprare i palloni. Bene: di palloni ne ho messi a disposizione della prima squadra ben 35, 25 in una prima fase, 10 successivamente. I palloni si continuavano a perdere e nessuno ha mai fatto nulla o quasi per recuperarli. Bastano 35 palloni per un campionato? Non è forse anche responsabilità di un ds la gestione del materiale sportivo? Ma Salfa e i suoi grandi professionisti si sono ben guardati dal curare questo aspetto. Il signor Salfa, che sostiene di essersi occupato di compiti non suoi, come andare a prendere e riportare alcuni giocatori under, non dice che non sa un’acca delle carte federali, che non si è mai occupato del settore giovanile, che ha lasciato più di una volta chi scrive, e ricordo che io sono il presidente del Montecelio e che sono io a pagare i rimborsi e tutte le altre spese, solo a compilare le liste, a raccogliere – in assenza del dirigente – le maglie nel post gara, a portare le borracce (è accaduto nello spareggio playout degli juniores, mentre il signor Salfa se ne stava sereno in tribuna). Quello che faceva, il signor Salfa, era accomodarsi in panchina durante gli allenamenti e vedere le partite la domenica. Tutto qui? Tutto qui. A me sembra assai poco.
Per quanto riguardo lo staff medico, il signor Salfa aveva incaricato un fisioterapista senza nemmeno dirmi quanto avrei dovuto pagarlo. Questo fisioterapista, inoltre, alcune domeniche non veniva alle partite della prima squadra. Una domenica a Monterosi non si è presentato senza nemmeno avvertire. Che cosa dovevo fare? Ne ho preso uno io. E per quanto riguarda le cure mediche, ci tengo a precisare che i calciatori ricevono un rimborso, in taluni casi anche assai generoso: io mi sono rifiutato di pagare loro le cure mediche in caso di necessità. Non credo di aver sbagliato. Più in generale, forse al signor Salfa non è nota la situazione del Paese e pensa di fare calcio così come si faceva cinque o dieci anni fa, quando i mezzi economici erano assai diversi. Ma calarsi in realtà diverse e più difficili non è un pane che tutti possono mangiare. Ci si riempie invece la bocca con frasi tipo “faccio calcio da 40 anni” ma si evita di dare atto a un presidente che per il Montecelio ha speso diverse decine di migliaia di euro. Facile parlare, assai più difficile mettere le mani in tasca.
Salfa evita di rispondere alla domanda di Dirix sul titolo sportivo. E che potrebbe dire? Le cose stanno così. Quando ho comunicato a Salfa che avrei fatto una affiliazione (non una fusione!) con il Borussia LIMITATAMENTE al settore giovanile, che avrei dovuto pagare un ds specifico e quindi avevo bisogno che lui mi venisse incontro per i suoi rimborsi, Salfa si è inalberato. Da allora mi si è messo contro e ha cominciato a diffondere la voce che io volevo vendere il titolo oppure che lo avrei portato a Roma. Una voce falsa, calunniosa, gravissima, per di più diffusa da un tesserato della società nonché suo dipendente. Questo mi ha creato gravissimi problemi e ancora c’è chi pensa, a Guidonia e a Montecelio, che io voglia cedere il titolo o lo voglia trasferire a Roma. C’è anche chi sa benissimo che questo è falso, ma strumentalmente propala la falsa voce. Salfa è responsabile di tutto questo e non se la può cavare con una battuta. Inoltre, il signor Salfa mi ha minacciato davanti a decine e decine di persone, mi ha fatto telefonate intimidatorie, mi ha insultato e offeso. E tutto questo mentre continuava a prendere il suo rimborso mensile. Dignità avrebbe voluto che il signor Salfa si fosse dileguato, fosse sparito dalla mia vista. E invece – con una faccia tosta inverosimile – il 16 maggio mi si è parato davanti chiedendomi il pagamento dell’ultimo rimborso spese. Non gli ho dato un euro. E ammetto di essermi vergognato per lui.
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