Roma: l’accordo è fatto. Ieri pomeriggio, presso il centro sportivo di via Grotte Celoni, i due presidenti Emilio Piervincenzi e Umberto Valentini hanno ufficializzato l’affiliazione tra la scuola calcio del loro club e quella della società giallorossa. Un’idea nata qualche mese fa e che permetterà ai ragazzi del settore di base del Montecelio Borussia di crescere calcisticamente sotto le indicazioni di alcuni degli istruttori più preparati d’Italia: “La Roma è stata molto gentile e la ringrazio – ha esordito proprio Piervincenzi – Ha capito che volevamo creare qualcosa di serio, una struttura ben organizzata sotto ogni punto di vista. Così iniziamo questa nuova avventura con tanti bambini nati dal 2002 fino al 2008. Avevamo bisogno di aiuto, di un sostegno e della loro presenza presso il centro sportivo, per indicarci le linee guida più funzionali per questi ragazzi. Non solo calcistiche, ma anche comportamentali. Poi se c’è anche il talento tanto meglio, ma non scordiamoci che questi giovani devono crescere soprattutto sotto il profilo dell’educazione. Siamo soddisfatti ed orgogliosi di essere qui oggi”.
Parole riprese in pieno dal primo degli ospiti giunti da Trigoria per questa presentazione, il responsabile delle scuole calcio della Roma Bruno Banal: “La nostra è una società molto sensibile al calcio di quartiere – spiega Banal – Non esiste solo la Serie A e chi conosce la nostra storia sa che parte proprio dai quartieri e dai più piccoli. Basti pensare che secondo la FIFA siamo la terza società in Europa a lanciare giovani nel professionismo. Se siamo qui, è perché abbiamo conosciuto persone per bene, che sposano la nostra filosofia di scuola calcio e di educazione. Colgo anche l’occasione per fare una raccomandazione, anzi una preghiera, ai genitori: non caricate i vostri figli di responsabilità, il calcio deve essere un divertimento, non un peso. Varcato il cancello del centro sportivo, lasciateli in mano ai loro istruttori. Sono persone che sanno cosa fare per farli crescere nel migliore dei modi. Poi se c’è il talento se ne riparlerà più avanti, per adesso lasciateli giocare”. Poi una piccola riflessione su come queste affiliazioni si riusciranno ad integrare nonostante la formazione di una scuola calcio targata As Roma: “Fa parte di un unico progetto. Con la scuola calcio non vogliamo togliere spazio alle altre società, ma negli anni abbiamo penalizzato ragazzi interessanti per i pochi posti disponibili. Il nuovo progetto e gli accordi come quello con il Montecelio Borussia non vanno assolutamente in contrasto, anzi”.
In chiusura è intervenuto Marco Albergati, capo degli osservatori giallorossi, che ha spiegato cosa cerca un club quando si muove sulle fase di età più piccole: “Sicuramente le basi tecniche. In queste fasce di età il fisico lascia il tempo che trova – ha spiegato – Inoltre le capacità di coordinazione, che sono fondamentali. E’ da queste doti che iniziamo a lavorare per formare i calciatori funzionali all’agonistica”. Anche se, ad onor del vero, non sempre funziona così. Al Nardoni, per esempio, un Barcellona in formato “mini” ha messo in riga tutti: “E’ una questione di cultura – prosegue Albergati – Se invece avete osservato il Valencia, avrete notato che era molto più simile alle italiane. Il Barcellona è un mondo a sé, mentre in Italia, soprattutto per alcuni ruoli, si ragiona molto in base alla fisicità. Però posso assicurare che da parte nostra c’è la volontà di puntare sempre su calciatori bravi tecnicamente e forti nell’uno contro uno. Chi ha visto le finali nazionali dei Giovanissimi ha potuto notare la differenza con altre big del calcio italiano”.
Montecelio Borussia e Roma, quindi. Un accordo tra due società dalle filosofie simili e dagli obiettivi non così diversi. Il principale, assolutamente comune: far crescere questi bambini in un ambiente serio, sano, con principi e valori utili non solo nel calcio, ma anche nella vita. Siamo solo all’inizio di una grande avventura.
(gazzetta regionale)
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