Un ottimo avvio, che vede il Montecelio Borussia con 11 punti in classifica, frutto di tre vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte. Eppure ai tiburtini qualcosa manca, che probabilmente arriva da alcuni fischi arbitrali non proprio graditi alla squadra di Alessandro Amici.
Presidente Piervincenzi, quali episodi non l’hanno convinta?
<<Sono tre, in altrettante partite. Tanto per iniziare il calcio di rigore che c’è stato negato contro il Santa Maria della Mole, per l’atterramento di Cesaro e che sarebbe valso probabilmente tre punti”.
Il secondo?
<<Il penalty che invece il direttore di gara ha concesso alla Cre.Cas., in Coppa Italia, poi fortunatamente sbagliato dal loro giocatore>>
E il terzo?
<<Il rigore clamorosamente concesso al Fregene domenica scorsa che ha riaperto la partita. Non sono un presidente tifoso, ma voglio mettere in guardia i designatori: ci vuole rispetto anche per le squadre non titolate, perché anche noi paghiamo iscrizioni, tesseramenti e rimborsi>>.
Crede che il nome di una squadra, piuttosto che un’altra, possa indirizzare in qualche modo le giacchette nere?
<<Dico che sono un presidente che mette del suo per avere in cambio solo passione e vedere che certi arbitri sono così impudenti nel prendere certe scelte, davanti ai miei occhi, scatenando addirittura l’ilarità della tribuna, persino degli avversari, mi fa male>>.
È un appello al Capo designatore?
<<Più che altro una richiesta di equità di giudizio. Anche se mi chiamo Montecelio e sono una persona perbene non devo essere penalizzato. Pretendo e credo di meritare rispetto>>.
Avverte per caso sudditanza?
<<In un certo senso sì. Non voglio dire esistano Juventus nel dilettantismo, piuttosto che gli arbitri migliori vengono mandati solamente a dirigerei le squadre più importanti o che appartengono al circuito da maggior tempo. Diciamo che ci sono squadre con un appeal diverso rispetto al Montecelio>>.
Riscontra anche poca preparazione da parte degli arbitri?
<<Questo è evidente: alcuni arbitri sono inadeguati. Non gliene faccio una colpa, so quanto sia difficile dirigere una gara e quanto possa essere complicato interpretare alcune situazione di gioco e prendere certe decisioni. Penso però che, al momento della designazioni, chi decide il fischietto da mandare debba domandarsi se la scelta che sta facendo sia quella giusta, senza infischiarsene se poi manderà qualcuno non abbastanza bravo>>.
Oltre ai problemi, bisogna però pensare anche alle soluzioni per rimediare. Ad esempio, crede che il sorteggio integrale possa funzionare per risolvere le questioni da lei sollevate?
<<Sì, mi pare una buona idea. D’altra parte qui non ci sono grandi piazze o club importanti. Non ci sono diritti televisivi e connessioni con la politica. Se siamo tutti uguali si sorteggino gli arbitri, così saremo quanto meno con la coscienza a posto>>.
Matteo Latini
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