di EMILIO PIERVINCENZI
L’ultima che vi diamo fa male: l’Isola Liri, i biancorossi che somigliano al Lanerossi Vicenza, sta per chiudere i battenti. Nel comunicato della società, c’è tutto il dramma del calcio dilettantistico regionale. I costi esorbitanti di gestione, i rimborsi a ragazzi che non capiscono ancora in che paese stiamo e stanno vivendo, i Comuni che non ti danno una mano e anzi ti fanno pagare l’affitto del campo (oltre alle utenze, of course), un pubblico sempre meno affezionato (e generoso), soprattutto totale assenza di sponsor, non per cattiva volontà ma per la tenaglia della crisi che soffoca chiunque.
E allora? E allora addio Isola Liri, ecco che la Giov Hel che in promozione girone B guida la classifica ma a dicembre taglia sei giocatori perché non li può più pagare, ecco il Sora Calcio con i giocatori che denunciano di aver preso un solo stipendio, ecco tante società dei due gironi di eccellenza che di stipendi al massimo ne hanno pagati due, eccetera eccetera.
Il fatto è che se non si capisce, una volta per tutte e da tutti, che il calcio dilettantistico deve essere affrontato e gestito come calcio dilettantistico, la morte è a un passo. I ragazzi devono smetterla di pensare di campare con i rimborsi di una squadra di promozione o di eccellenza e devono andare a cercarsi un lavoro; i presidenti la devono smettere di promettere sapendo benissimo che non potranno poi mantenere; gli enti locali devono aiutare le società, affidando loro gratuitamente la gestione del campo comunale. Tanto si dovrebbe dire e fare, anche chiedere al Comitato Regionale Lazio di abbassare i costi delle iscrizioni e dei tesseramenti. Tutti facciano la loro parte, per evitare il cupio dissolvi di un calcio che tutti noi amiamo tantissimo
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