Brutte notizie in casa Sora. Il Tribunale Federale Nazionale ha inflitto un punto di penalizzazione alla compagine bianconera per il ritardo nei pagamenti nei confronti del giocatore Lorenzo Cancelli. In più, il rappresentante della Procura Federale ha chiesto, ed ottenuto, l’inibizione di sei mesi per Andrea Pecorelli e Fabio Attianese.
Questa la notizia. Ma c’è molto di altro. Nel mondo dei pallonari, cioè di quelle persone che promettono e non mantengono, che dicono “sono 40 anni che faccio calcio”, campioni inarrivabili di millantato credito, mi chiedo: possibile che esistano società e sindaci che danno credito a questa categoria di persone? Prendiamo il caso Pecorelli, figlio di Mino, il giornalista ucciso ancora non si sa da chi a Roma negli anni della Banda Criminale: ovunque egli sia andato ci sono stati problemi. Viterbo, Messina, ora Sora. La domanda è: Pecorelli si muove sapendo che tanto non ce la fa a mantenere gli impegni presi e quindi se ne frega delle conseguenze? Ma perché lo fa? E ancora: le amministrazioni che gli spalancano le porte – ricordiamo che gli impianti dove si gioca a calcio sono comunali – possibile che non facciano un minimo di controllo sulle sue reali capacità economiche? Oppure Pecorelli pensa in tutta onestà di farcela, ma sbaglia sempre valutazione?
E’ un mistero eppure nessuno riesce a risolverlo. Intanto ora il Sora si becca un punto in meno in classifica per inadempienza. Avanti il prossimo
(e.pier.)
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