Paolo Armeni a fine campionato lascerà il Villanova. Il ds ha sorpreso tutti, in un anno fantastico per il club tiburtino, ancora in piena lotta per salire in Interregionale. Una decisione dettata dalla voglia di rimettersi in gioco in un altra realtà, anche a costo di dover ripartire da categorie più basse, con la voglia di aprire un ciclo, magari proprio simile a quello del Villanova del fratello Massimo, che ha capito le sue esigenze professionali. Per lui, comunque, il Ferraris resterà sempre una seconda casa: la speranza è di chiudere in bellezza con un regalo da parte della prima squadra e dei Giovanissimi Regionali…
Come mai questa scelta improvvisa?
“Ho bisogno di stimoli. Già tre anni fa andai via da Villanova per capire se veramente avevo la stoffa per questo lavoro e con il Santa Maria delle Mole penso di aver fatto bene. Sono ritornato qui, stiamo lottando per la Serie D e preso quasi tutte le categorie Elite con le giovanili. Penso che il mio percorso sia finito, e per questo lascio”.
C’è già qualche squadra che si è interessata a te?
“Ancora no. Cerco una nuova sfida che mi dia la spinta per ricominciare a rimboccarmi le maniche. In questo lavoro non bisogna mai sentirsi arrivati. Spero di trovare una società che voglia puntare su di me e dove si possa fare calcio come a Villanova e riaprire un ciclo”.
Il presidente ci è rimasto male per questa tua scelta?
“Non è stato facile esternare questo pensiero a mio fratello. Se sono diventato un ds conosciuto lo devo solo a lui, che mi ha insegnato e dato tutto. Mi ha compreso e penso che abbia accettato la situazione e capito che forse era giusto così. Villanova resta casa mia, sono legatissimo alla famiglia, ma devo seguire il mio istinto…”.
C’è una società in particolare in cui vorresti lavorare?
“No. Non nego che mi piacerebbe un club di Interregionale, ma sono disposto a ricominciare da qualsiasi categoria, o prendere un club che spera di tornare importante, occupandomi sia della prima squadra che del settore giovanile. A mio giudizio bisogna lavorare in sintonia sia con il vivaio che con la prima squadra”.
Hai qualche rammarico?
“Non essere riuscito a salvare gli Allievi Fascia B Elite, di cui mi assumo tutta la responsabilità. Spero, però,di chiudere con un regalo dalla prima squadra e dai Giovanissimi Regionali… Il Villanova in Serie D sarebbe storico”.
La soddisfazione più bella di questi ultimi tre anni?
“Essere riuscito a trovare quei calciatori che hanno contribuito alla crescita dei ragazzi, come Dovidio, Santori, Di Mauro, Petrella, Trinchera e Meloni”.
Il dirigente chiude con un pensiero per alcuni collaboratori.
“Voglio ringraziare Anna, Franco, Maurizio e Gianrico, che sono state le persone che mi sono state più vicine in queste tre stagioni”.
Gazzetta Regionale
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