ROMA – Felice Belloli non è più il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, lo zoccolo duro del calcio italiano (oltre un milione di tesserati): dopo la frase allucinante della scorsa settimane sulle calciatrici (“Basta soldi a queste quattro lesbiche”), oggi pomeriggio a Fiumicino l’erede di Carlo Tavecchio è stato sfiduciato all’unanimità dal consiglio. Prima lui aveva rimesso il mandato (ma non si era dimesso) e abbandonato l’aula da un’uscita secondaria dell’albergo. Ora la palla tocca proprio a Tavecchio: martedì prossimo in occasione del consiglio federale della Figc nominerà un commissario straordinario che dovrà traghettare la Lega a nuove elezioni. Sarà lo stesso Tavecchio a fare il commissario (per 90 giorni) di un mondo che conosce molto bene, essendone stato il leader per tantissimi anni: con lui due vicecommissari (uno dovrebbe essere l’avvocato Mario Gallavotti).
Con Belloli cade anche il suo vicario, Cosentino che ha gestito nel peggiore dei modi, in maniera contradditoria e poco coraggiosa, la vicenda di quella frase sessista finita poi a verbale. La Lega Dilettanti è lacerata al suo interno: Belloli è caduto in un’imboscata ma ha fortemente deluso nel suo breve periodo al vertice (fra l’altro ha anche due denunce per molestie). Tavecchio non lo aveva “sponsorizzato” la scorsa estate ma era convinto che da uomo di banca, come lui, avrebbe gestito i conti della Lega in tempi du spending review. Ma i salotti romani lo hanno mandato clamorosamente fuori strada… Ora si dovrà rifondare: Tavecchio punta su Vito Tisci, dirigente pugliese stimato anche in ambito Coni. Sarebbe un’ottima scelta. Persona perbene (non è poco di questi tempi) e preparata. Tisci è l’attuale n.1 del Comitato Puglia della Lnd e presidente del settore giovanile e scolastico della Figc (è stato nominato lo scorso anno con voto unanime): dovrà coagulare intorno a sé i voti del Sud. Ma si fa il nome anche di Bresci, fiorentino e amico del sottosegretario Lotti. Inoltre si dovrà trovare un incarico a Mambelli, ex vicario di Tavecchio a Piazzale Flaminio e “nemico” di Belloli. Una Lega sinora ingovernabile, con troppi scheletri negli armadi. Ci sarà da fare pulizia.
(la Repubblica)
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