Cerrai scatenato: “La mia Lupa è un gattino, i giocatori sono senza palle”

admincalciovero 17 Ottobre 2015 0

ROMA – Alla vigilia dell’importantissima sfida interna contro il Pontedera, la Lupa Roma, dopo aver svolto questa mattina la rifinitura presso il quartier generale del centro sportivo Eschilo, parla attraverso la voce ufficiale del Presidente Alberto Cerrai.
Buongiorno Presidente, siamo alla vigilia di una sfida molto importante sia in chiave classifica che in chiave morale: sappiamo che è stato molto vicino alla squadra in settimana. Come ha visto i suoi ragazzi?

“Purtroppo molto male.

Molto passivi, senza stimoli.

Quasi rassegnati.

Questo è quello che si vede.

Poi ovviamente a parole sono forti, tosti, combattenti nati.

Insieme allo staff le stiamo provando tutte.

A questa gente va il mio più sincero ringraziamento.

La loro sofferenza è la mia sofferenza.

Il loro attaccamento al lavoro mi emoziona.

Sento attorno a me gente con la mia stessa voglia ma anche con il mio stesso senso di frustrazione.

Qui non è questione di moduli o di sistemi di allenamento.

Qui siamo ad un livello molto più semplice del problema.

E’ questione di stimoli, di palle, di obiettivi.

E se sei uno senza palle quando vai a sfidare gente con le palle tu sei condannato ancor prima di iniziare.

Il resto sono cose da ricchi, buone per i bar, per i giornali.

La mia Lupa è un gattino.

E se sei un gattino non puoi stare in mezzo ai felini.

Resta in casa, mettiti sul divano e fatti accarezzare il pelo dalla tua mammina o mogliettina.

Lei avrà cura di te… perché per lei sarai sempre il migliore”.

Dopo due ottime prestazioni in coppa Italia contro prato e Siena poi qualcosa è andato storto in queste prime 6 giornate di campionato: quali sono a suo avviso i 3 ingredienti principali per tornare la vera Lupa?

“Non esistono ingredienti particolari.

La differenza la fanno sempre i soliti elementi: il carattere, la determinazione, il senso di responsabilità per quello che fai e che rappresenti. Nella vita non avrai mai ciò che non desideri.

La prima regola è desiderare qualcosa.

La seconda regola è vivere per realizzare il tuo desiderio.

La terza regola è goderti quello che hai raggiunto e mentre lo fai devi essere già pronto a regalarti nuovi sogni, nuovi desideri ed iniziare così un nuovo ciclo di vita.

Si, proprio come un calendario di calcio che ogni domenica di mette davanti una nuova sfida e quello che hai fatto non serve più a nulla.

Conta solo quello che hai davanti a te.

C’è gente che va a dormire senza sapere cosa deve fare il giorno dopo.

C’è altra gente che pensa al giorno dopo e a tutte le cose che deve fare e per questo dorme male.

E poi c’è gente che nemmeno va a dormire per le tante cose che deve fare il giorno dopo.

Tre profili di vita totalmente diversi ma alla fine tutti e tre vivono o perlomeno pensano di essere vivi”.

Domani diversi giocatori sono in dubbio per via di qualche problema fisico: ci conferma che potrebbero esserci grandi novità sia a livello tattico che in chiave formazione?

“Tutte stupidaggini.

Tranne chi è squalificato il resto devono essere tutti abili.

La tattica è la più grande stupidaggine mai sentita.

Io conosco una sola tattica: 11 amici che rubano un pallone dal cortile accanto e poi gli stessi 11 amici che si divertono insieme, come un unico gruppo con il pallone rubato.

Troppa tattica rende stupidi i giocatori.

Li rende volgari esecutori di schemi preconfezionati. Il calcio è anche gioco situazionale e nessuno può allenare tutte le situazioni possibili.

Devi essere pronto a metterci del tuo, ad inventare, a stupire.

Chi mi conosce sa come la penso.

Io dico che correre è meglio di rincorrere.

Io dico che pensare prima è meglio che pensare dopo.

Io dico che giocare semplice è meglio di giocare a 10 tocchi.

Io dico che parlarsi è meglio che giocare muti.

Io dico che se a fine partita non sento le gambe a pezzi e non sento il bisogno di correre a casa e stendermi su un divano, vuol dire che non ho dato tutto quello che potevo dare.

Il calcio è come la vita.

Nasce semplice ma poi diventa difficile per via dei nostri tanti errori di interpretazione.

E troppi giocatori non fanno in tempo a finire una partita che già si organizzano per andare in discoteca o a cena o al cinema. Vincere o perdere per loro non è importante, non intacca minimamente la loro mente, il loro umore”.

Lei ha vissuto 4 anni da protagonista con 2 promozioni e 2 titoli di vice-campione d’Italia: quali sono gli aspetti che la portano ad essere positivo anche nel corso della sua quinta stagione da Presidente?

“Io vivo da positivo tutta la mia vita.

Dio mi ha regalato sino ad oggi il dono più grande che un essere umano può desiderare: la salute.

Ed avendo la salute io sono sempre positivo.

Il resto appartiene al mondo delle sfide che posso vivere proprio perché Dio mi ha dato la materia prima: la salute.

Il Lavoro, lo sport, la Famiglia, gli Amici sono tutte sfide che vivo con positività perché rappresentano il senso della mia vita.

E come tutte le sfide io le vivo sapendo che il risultato non è già scritto, ma solo frutto delle energie che riuscirò a mettere dentro la sfida di turno.

E sulla mia pelle ho capito che quando le mie energie non sono sufficienti io ottengo solo una secca sconfitta.

E nella mia vita, posso garantire, che ho conosciuto sia le lacrime della vittoria che quelle della sconfitta.

Ma mai ho cambiato il mio atteggiamento.

Io resto positivo perché vada come vada sono un Uomo fortunato per quello che Dio mi ha regalato. Oggi ho davanti a me una sfida nuova.

Mi sento dentro una Ferrari (perché la Società Lupa Roma è una Ferrari) ma sono fermo ai box mentre la gara è iniziata da 6 giri. Io so solo che durerà 34 giri quindi devo sbrigarmi a trovare le chiavi della mia Ferrari e dopo averla messa in moto, mi devo mettere alla guida concentrato e cattivo per recuperare giro dopo giro tutte le posizioni perse.

Alla bandiera a scacchi non dovrò stare dove ci sono i problemi chiamati “retrocessione”; almeno 5 auto devono stare alle mie spalle.

Ma senza le chiavi io non potrò usare la mia Ferrari.

E trovate le chiavi se non sarò abile alla guida avrò solo speso soldi consumando benzina, gomme e motore.

Il traguardo sta a 45 punti. Ve ne sono 84 in gioco. Dobbiamo prenderne 44 per tagliare il traguardo.

Oggi esiste una sola certezza: lo staff. Se fossero loro a scendere in campo, staremmo davanti alla SPAL.

Uomini con idee, pronti al confronto, intelligenti e pieni di passione.

Uomini che sono l’unico punto forte di questo gruppo.

Ma anche loro come me subiscono le sorti che i grandi atleti ci stanno regalando per mancanza di “palle”.

I miei giocatori sono molto bravi a parlare (grande eufemismo visto che dicono una parola ogni 10 mesi…).

Loro sono bravi a parlare quando si siedono al tavolo assistiti dai loro “Tutor” per definire un contratto.

Poi rientrano nel loro mondo fatto di gesti e di sms.

Ogni tanto vengono con qualche fascia copri “tatuaggio” e magari qualche oggetto comprato al mercatino del falso ma importante perché li fa sentire alla moda.

E nella mia Lupa Roma il giorno in cui falliranno non potranno neanche dire che la società non gli ha dato tutto quello di cui avevano bisogno per fare bene il loro lavoro.

Pensa che adesso hanno anche la doppia muta così da potersi cambiare nell’intervallo e togliersi il sudore di dosso.

Viaggiano per scelta in minibus perché sono più veloci e comodi dei Bus e possono fermarsi quando lo desiderano.

E ovviamente percepiscono regolarmente uno stipendio.

Sono assistiti in tutto e per tutto sia dentro che fuori dal campo.

Sono rammaricato e triste quando penso a quei tanti ragazzi che stanno facendo il loro mestiere con risultati e magari non vengono neanche remunerati come convenuto.

Oppure a quei ragazzi che svolgono il loro lavoro in condizioni animalesche sempre sotto insulti e pressioni.

Nella Lupa Roma il grande problema è uno solo: se fallisci non hai scuse”.

Domani è una partita da 3 punti a tutti i costi. Ma cosa succederà se la Lupa Roma non riuscirà ad ottenere questo risultato?

“Succede che mancheranno 27 partite cioè 81 punti e noi sempre 44 dovremo cercare di farne per raggiungere il nostro obiettivo.

Apparentemente nulla cambierebbe ma di fatto tutto sarebbe diverso.

E’ questa la squadra capace di raccogliere i 44 punti (1,63 punti di media a partita) quando fino ad oggi ne ha raccolti 1 su 7 partite (0,14 punti di media a partita)? Le considerazioni sono molto semplici.

Se il gruppo sta dando il 100% allora il suo valore è questo, che proiettato significa 5 punti a fine campionato.

Se il gruppo non sta dando il 100%, visto che la società ha dato il 100%, il gruppo deve dare il 100% da subito e farmi capire se è all’altezza oppure no di restare nella mia Lupa Roma.

Io pago la prestazione perché qui si viene per lavorare e non per esibirsi.

Questa è una sfida e non tutte le persone sono idonee alle sfide.

Detto questo ti dico che davanti ad altre sconfitte il gruppo dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e presentarsi da me per la rescissione del contratto. Sarebbe un atto di profonda maturità.

Una maturità che non mi attendo da tutti ma che di sicuro gestirò con la coscienza che mi nasce dal sapere che io non ho nulla da rimproverarmi.

Ogni Uomo ha il suo destino nelle sue mani.

E noi alla Lupa se diciamo di essere UOMINI dobbiamo sapere che il nostro destino è nelle nostre mani.

Vedremo, il film è iniziato, la mia pazienza è tanta, ma la mia determinazione è superiore ad ogni altra cosa.

Io amo la Lupa Roma e difenderò la Lupa Roma fino alla 34esima giornata per vederla il prossimo anno ancora qui in questa splendida categoria che mi sono conquistato iniziando dai campi di Anitrella, Monte San Giovanni Campano, Borgo Podgora.

Ed io pur avendo bei ricordi di quelle giornate, non voglio tornare indietro. La sfida è iniziata, il Presidente-DS c’è, il suo Staff c’è, i protagonisti li stiamo aspettando”.

Sappiamo che la sua realtà, nonostante i risultati della prima squadra ancora non siano secondo le aspettative, ha raddoppiato gli abbonamenti come da lei anticipato da 300 a 600 presenze: è orgoglioso di poter contare su un buon numero di presenze casalinghe e quanto sarà importante cercare di vedere una buona affluenza anche domani al Quinto Ricci come visto ad esempio nello storico Lupa Roma-Lecce della scorsa stagione dove la sua Lupa vinse in rimonta con grande gioia degli oltre 1000 spettatori presenti?

“La nota degli abbonamenti è sicuramente una nota positiva.

Ma oggi è anche il mio problema.

Vedere tanta gente che viene lì per te e non essere in grado di regalargli una gioia, mi fa male davvero. Sono 3 domeniche che succede questo.

A tutta questa gente chiedo scusa ma dico anche di darmi fiducia perché io non mollo nulla. Lotterò fino allo stremo per raggiungere il mio obiettivo.

Da oggi inizio il mio campionato.

E lo faccio con lo spirito con cui anche quando correvo ero costretto ad inseguire per via di una qualifica sbagliata.

Ho imparato sulla mia pelle che tutto può succedere purché tu abbia voglia e determinazione per raggiungere il tuo sogno.

Ed i sogni li ho ancora”.

 

(Ufficio Stampa Lupa Roma)

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