Che dire? Che dire di centinaia di persone che non hanno voluto mancare all’estremo saluto per Flavio Gagliardini, tradito dal troppo cuore che aveva. Un infarto lo ha strappato ai suoi cari, naturalmente mentre era su un campo di calcio. Me lo ricordo in serie D, mi pare alla Narnese o allo Sporting Terni, un bel giocatore, una punta che faceva gol. Poi me lo sono ritrovato centravanti al Santa Marinella, quando qualche anno di troppo ne aveva appesantito lo scatto. Ma sempre lì, con la fascia da capitano, a combattere contro il marcatore di turno.
Vedere centinaia di persone al suo funerale vuol dire molto per il mondo del nostro calcio, il calcio minore, quello che sa di caffè del mattino e del baretto sotto casa. Un calcio vero, come ho intitolato il mio sito. Come un uomo vero era Gagliardini. Che la terra ti sia lieve…
Emilio Piervincenzi
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