di EMILIO PIERVINCENZI
ROMA – Grandi manovre in vista della regolamentazione dell’impiego dei giovani calciatori nei campionati dilettanti, dalla serie D alla Promozione. La prima grande novità parte della Campania. Il Consiglio Direttivo della L.N.D. ha infatti modificato la normativa sull’impiego obbligatorio dei calciatori “under” per la stagione 2016-17 dei campionati di Serie D, Eccellenza e Promozione, nonché della Coppa Italia di Serie D, Coppa Italia Dilettanti Fase Nazionale e Spareggi-Promozione fra le società classificate al 2° posto nel campionato di Eccellenza. In sostanza in Serie D non cambia nulla con gli allenatori che saranno costretti ad impiegare 4 calciatori “under”, di cui un calciatore nato nel 1996, due calciatori nati nel 1997 e un calciatore nato nel 1998. Cambia la normativa per le società che prenderanno parte ai campionati regionali di Eccellenza e Promozione. Dai 3 attuali under utilizzati, le società, dalla prossima stagione dovranno impiegare soltanto due under, uno nato nel 1997 e uno nato nel 1998. Nessun modifica nel campionato Juniores Regionale, dove potranno essere impiegati massimo almeno 3 calciatori “fuori quota” nati nel 1997.
Ora, che cosa farà il CrLazio? Il presidente Zarelli si convincerà finalmente a ridurre il numero degli under da impiegare nei campionati? Chi scrive, oltre ad essere giornalista professionista da oltre trent’anni, direttore ed editore di questo sito, è anche il presidente dell’Asd Montecelio 1964 e dunque ha la presunzione di sapere di che cosa sta parlando. Continuare a mantenere lo statu quo, con l’impiego in Eccellenza di quattro giovani (quest’anno un 98, un 97, un 96, un 95) è fortemente penalizzante per le società la cui attività sportiva si svolge fuori Roma e per converso rappresenta un incredibile privilegio per le società di puro settore giovanile o che comunque sono attive in Roma. E spiego perché.
1 – Chi opera in provincia, spesso in paesi difficilmente raggiungibili e distanti dalla Capitale, è troppo svantaggiata tecnicamente rispetto alle altre realtà. Quali sono i giovani di valore che decidono di fare decine e decine di chilometri ogni volta che si devono allenare? Con rimborsi spesso inesistenti (si possono pagare ragazzi di 17 anni? è anti-etico e immorale), sacrificando la scuola, la loro condizione è inaccettabile. Facciamo qualche esempio? Citiamo qualche società? Beh, a parte il Montecelio, vogliamo parlare di Tolfa e di Civitavecchia, di Acquapendente e di Montefiascone, di Monterotondo e di La Sabina? E questo solo per restare al girone A. Insomma, quello che fa Zarelli – cui rinnovo a prescindere la mia stima e il mio affetto, tranne che per questa indecifrabile sua impuntatura concettuale – è fortemente penalizzante. Eppure lo fa, credo unico in Italia (a parte la Sicilia… credo). Ora perfino la Campania cambia politica e noi sappiamo tutti che in Campania di calciatori in erba ce ne sono a migliaia e migliaia…
2 – Zarelli si difende così: “Con più giovani le società spendono meno per i rimborsi”. Non è vero. Perché per compensare le scadenti qualità di un giovane di lega le società sono invece costrette a superpagare un grande. E poi si abbassano i livelli dei campionati, che non sono già così eccelsi. Per di più Zarelli in questo modo favorisce spudoratamente le grandi società di settore giovanile romane, Tor Tre Teste e Vigor Perconti, Savio e Tor di Quinto eccetera. Provate infatti a chiedere loro un giocatore giovane da fare esordire in Eccellenza e vi sentirete rispondere in un solo modo: il cartellino costa. Quindi i ragazzi diventano un mercato nel mercato e molti di loro restano nelle società di provenienza perché spendere dai tremila ai cinquemila euro per un cartellino di un 98 non è morale. Parlo per esperienza. Mi sono stati chiesti.
Potrei continuare. So che nei prossimi giorni si terrà una riunione con i presidenti di società proprio per affrontare tale argomento. Spero che stavolta il buon senso prevalga. Io la mia proposta la scrivo qui: affrontare la stagione 2016-17 come quella che si sta concludendo. mantenere un 98 un 97, un 96, un 95 in campo. Dare quindi tempo ai 99 di giocare almeno un campionato di jrs anziché essere buttati nella mischia direttamente dal campionato allievi. La Campania ha addirittura ridotto il numero degli under in campo. Potremmo almeno congelare per un anno la situazione?
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