Giulio Tagliabue è tornato.
L’attaccante classe 1992, che in passato contribuì allo storico successo del Rieti di Paris nella Coppa Italia di Eccellenza, è finalmente rientrato dopo due anni di vero calvario.
Era il primo maggio 2013 quando il giocatore, allora in forza al Lariano, subì la rottura del legamento crociato in occasione del match interno con la Pro Cisterna.
Un infortunio grave e che ebbe pure una successiva ricaduta dopo la lenta rieducazione.
Ora che il peggio è passato Rooney, così lo chiamano gli amici in ossequio al nickname che si è attribuito su Facebook per celebrare il suo calciatore preferito, ha approcciato alla grande sotto il profilo personale quest’annata sportiva.
In mezzo alle tante difficoltà incontrate dal Montecelio durante il girone d’andata, il suo contributo alla causa non è certamente mancato.
Sono già sette le reti siglate dall’attaccante tiburtino.
Non poche date le circostanze, ma sufficienti a ripagare la scommessa del direttore sportivo Mauro Ventura che non ha mai nascosto la stima nei suoi confronti e che nell’estate scorsa lo ha voluto fortemente al Fiorentini.
“Il calcio è la mia vita, non ce la facevo davvero più a stare fuori – esordisce con un pizzico di emozioneTagliabue – Se sono tornato in campo, devo ringraziare soprattutto la mia forza di volontà.
Stare senza pallone per oltre due anni non è stato semplice.
Dico grazie anche al direttore Ventura che in questo lungo periodo si è sempre interessato a me e, quando sono tornato al 100%, mi ha portato qui a Montecelio”.
Le sette reti realizzate nella prima parte del torneo testimoniano ampiamente come il peggio sia passato.
“Per uno con le mie caratteristiche non sono poche – sorride il giocatore – Forse la lunga pausa mi ha aiutato a crescere ed a gestire meglio determinate situazioni”.
La soddisfazione per l’elevata percentuale realizzativa non può tuttavia andare di pari passo con il rendimento di una squadra, capace sin qui di alternare prestazioni più che convincenti ad altre che hanno prestato il fianco ad altre considerazioni.
“Io credo che il nostro problema principale sia l’età media della squadra che è molto bassa – rifletteTagliabue – Purtroppo il non saper gestire determinate fasi della partita ci ha impedito di fare qualche punto in più.
La brutta sconfitta di domenica scorsa contro l’Almas è invece dipesa da due fattori essenzialmente: la mancanza di tanti giocatori ed un approccio che si è rivelato troppo molle.
Dobbiamo far tesoro di questi errori e ripartire fin da domenica prossima”.
Errori che hanno portato prima della sosta al cambio di allenatore.
“A decidere le sorti di Antonini è stata quella partita con la Boreale in cui abbiamo sbagliato tutto –rammenta il calciatore gialloblu – Personalmente mi è dispiaciuto per il “Papero”.
Con lui mi trovavo bene, forse gli è mancata solo un pizzico di esperienza, ma va sempre sottolineato che era alla prima da allenatore.
Pagliarini?
Sicuramente ha portato un po’ di tranquillità nel gruppo”.
Le prossime due giornate per i tiburtini potrebbero rappresentare uno snodo assai importante.
Sulla loro strada gli scontri diretti con Fonte Nuova e Pro Calcio Tor Sapienza.
Partite delicate ed attraverso le quali cercare di muovere la classifica, anche perchè i successivi quattro appuntamenti domenicali verranno condivisi con Sporting Città di Fiumicino, Ladispoli, Vigor Acquapendente e Tolfa.
Roba da far tremare i polsi.
“Intanto, concentriamoci sulla gara con il Fonte Nuova – precisa la punta – Sarà senz’altro una gara tosta, ma dobbiamo assolutamente cercare di far punti, possibilmente tre.
L’aspetto incoraggiante sarà il rientro di qualche giocatore”.
Tra questi tornerà a disposizione lo stesso Tagliabue, costretto al forfait domenica scorsa per una noia muscolare all’adduttore della gamba sinistra.
Nella sua testa intanto gli obiettivi stagionali sono già delineati.
“Dalla prima parte del 2016 mi aspetto la salvezza del Montecelio, dalla seconda magari una possibilità nella categoria superiore.
La speranza di crescere deve esserci sempre ed io non voglio abbandonarla”.
andrea dirix
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