Sarà un vero e proprio salasso quello che attende le società di Serie D per il prossimo campionato. Nello scorso Consiglio Federale, infatti, è passata la proposta del presidente F.I.G.C. Carlo Tavecchio di far pagare ai club parte delle spese arbitrali. Una sorta di rivoluzione voluta fortemente dall’ex difensore del calcio dilettantistico, quel Tavecchio che dopo aver depauperato il movimento dilettanti sta ora cercando di affossare anche il calcio nazionale.
Già quantificato l’esborso: 4,3 milioni di euro li tirerà fuori la Lega di Serie A, 2,3 milioni la Lega di Serie B, 1 quella di Lega Pro e 1,5 milioni di euro la nostra Lega Nazionale Dilettanti. Pensate che i consiglieri federali in quota LND abbiano difeso i club dilettantistici? Macché, si sono astenuti da ogni tipo di ingerenza. Del resto ad Antonio Cosentino, Giuseppe Caridi, Renzo Burelli, Salvatore Colonna e Alberto Mambelli secondo alcuni maligni interesserebbe solo il rimborso che percepiscono (si definisce rimborso anche se per generazioni intere di italiani lo chiamerebbero signor stipendio).
Per ora queste spese dovranno sobbarcarsele i soli club di Serie D, il che ipotizzando un massimo campionato dilettantistico a 162 squadre (così come il format attuale prevede normalmente) significherebbe per ogni club accollarsi più di 9.000 euro a testa. Una follia vera che è passata nell’indifferenza generale degli stessi clubs ed ovviamente di chi avrebbe dovuto difendere questo movimento.
Ilnotiziariodelcalcio
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