Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal presidente dell’Asd Montecelio 1964, dottor Emilio Piervincenzi.
“Ho appena letto l’intervista concessa dal signor Amici a Sportinoro. Mi spiace che il signor Amici abbia deciso di terminare la nostra collaborazione scegliendo la strada della menzogna. Ecco la verità. Il 22 dicembre, mattina, chiamo Amici – che è il mister responsabile della prima squadra – e gli prospetto la mia voglia di radunare la squadra il 23, fargli fare un piccolo allenamento e poi chiudere con un brindisi. Amici mi risponde che va bene, che non ci sono problemi. Vado al campo il 23, e trovo i ragazzi in borghese, come suol dirsi. Chiedo il motivo. MI viene risposto dal preparatore atletico Gozzi e dal ds Ventura che Gianluca Cesaro, dirigente e assistente di Amici, aveva avvertito i ragazzi che quel giorno nessuno si doveva allenare. Inoltre si era permesso di diffidare Gozzi di andare al campo. Al sottoscritto, che forse qualcuno ha dimenticato essere il presidente e il responsabile legale della società, nemmeno una telefonata. Solo il fatto compiuto. Una mancanza di rispetto gratuita, un’offesa incancellabile, un modo rozzo e volgare di voler marcare il territorio: io decido, io faccio, tu non sei nessuno. Beh, il signor Cesaro se vuole fare il padrone lo fa a casa sua e con i suoi soldi. Gli altri motivi addotti da Amici non esistono. E’ solo per mancanza di rispetto e di educazione che la storia con Cesaro finisce qui. E sono sorpreso che Amici abbia rilasciato una simile intervista, visto che fino alle 19 di ieri sera aveva ammesso l’errore di Cesaro e cercava di convincermi ad accettare le sue scuse senza mai chiedere – figuriamoci! – le mie. E di che cosa avrei dovuto scusarmi? Ammetto di essere rimasto basito nel leggere l’intervista di Amici a Sportinoro. Ed evito di dire molto altro. Constato che le parole sono come il vento, ma che quel che si scrive rimane”.
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