di EMILIO PIERVINCENZI
Leggo che il presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli, ha chiesto alla Lnd una deroga sul numero dei giovani di lega da inserire nei campionati dilettanti di Eccellenza e Promozione. La presidenza della Lnd aveva stabilito in tre i giovani da impiegare in campo, Zarelli chiede che siano 4. Il punto non è quello sottolineato da Zarelli, il quale dovrebbe ancora spiegarci il criterio con il quale ha formato i gironi di Eccellenza quest’anno, costruendo sostanzialmente due mostri: il girone A che ha la qualità delle squadre più vicine alla serie D, e il girone B, che ha la qualità delle squadre più vicine alla Promozione. Dovrebbe anche spiegarci, il signor Zarelli, perché le due retrocesse dalla D siano entrambe nel girone A, mentre tre delle quattro neopromosse siano nel girone B, dovrebbe ancora spiegarci perché le due squadra di Pomezia siano state divise in altrettanti gironi, perché l’Almas che gioca come il Città di Ciampino a Ciampino sia nel girone B e il Ciampino nell’A. Dicono i maliziosi che tutto sia stato combinato per favorire qualcuno e sfavorire qualcun altro. Non sappiamo se sia così. Sappiamo di certo, perché lo viviamo ogni domenica questo campionato, che i due gironi creati dal signor Zarelli sono clamorosamente squilibrati.
Ma torniamo ai giovani. Quello che si continua a far finta di non capire, è che stiamo parlando di campionati dilettanti. Ovvero la gente gioca, allena, presiede per “diletto”, senza fini di lucro. E infatti lo statuto e le ragioni sociali delle Asd o delle Ssd sono prive di fini di lucro, altrimenti le agevolazioni fiscali – poter trattenere la metà dell’Iva dell’eventuale sponsor – non avrebbe una logica. Dunque siamo dilettanti. Dunque non ci sono stipendi, ma solo rimborsi spese. E’ questo lo sfondo sul quale operare. E allora non è sufficiente obbligare le associazioni a far giocare quattro giovani – 96,97,98,99 quest’anno – ma si deve drasticamente ridurre il numero degli “anziani” in campo, quei giocatori cioè che leggono la loro partecipazione al campionato di Eccellenza o Promozione come uno stipendio. Questo è grave, signor Zarelli, questo è sconclusionato, signor Zarelli, quasi quanto la composizione dei gironi che lei ha imposto.
Ed ecco allora la mia proposta.
In Eccellenza e Promozione si deve introdurre il limite di età per i calciatori in campo, con quattro eccezioni di fuori quota. In pratica io ribalterei il concetto: i calciatori in campo devono avere al massimo 25 anni, con tre eccezioni over. Naturalmente manterrei i giovani in età di lega, ma lascerei inalterate le indicazioni della Lnd, cioè numero di tre. Tre “vecchi”, tre “giovani”. Solo in questo modo si potrà veramente ridurre il budget per i “rimborsi spese” dei calciatori, e ritornare quindi al più essenziale e credibile concetto che sta alla base dei nostri campionati: il concetto di dilettantismo.
Ma forse è un concetto troppo rivoluzionario per essere apprezzato.
Comments are closed.