Grotte, undici leoni: espugnata Palombara!

admincalciovero 19 Marzo 2018 0

CRECAS PALOMBARA-MONTE GROTTE CELONI 1964 1-2

Crecas: Sbraga, Cupelli, Giordano, Marini, Calabresi,
Passiatore, Palermo, Morici, Ortenzi, Fiorentini (27′ st
Hrustic), Bussi
A disp. De Angelis, Bragalone, Galvanio,
Fischetti, Collacchi, Palmieri
All. Scorsini
Monte Grotte Celoni: Leacche, Anastasio (36′ st Minicucci),
Scorsoni (18′ st Di Pietro), D’Astolfo, Palomba
(41′ st Barbusca), Di Cairano, Marchini, Rossi (18′ st
Provaroni), Giulitti, Muzzachi, Giuffrida
A disp. Tassi,
Tellone, Mercuri
All. Leone
Arbitro Lupinski di Albano Laziale
Reti: 7′ pt Palermo, 31′ pt (rig) Giuffrida, 50í st DíAstolfo
Note: espulso al 48′ st Calabresi

PALOMBARA SABINA – Impresa del Grotte Celoni, che di prepotenza e con pieno merito si porta a casa i tre punti che rappresentano un salto in avanti considerevole e molto significativo in chiave salvezza. Lo fanno, gli uomini (è il caso di dirlo…) di mister Leone con tutta la forza e la grinta che il cognome del loro allenatore fatalmente evoca. Andare sotto, dopo appena 7 minuti, grazie a una magistrale punizione di Palermo (palla sotto l’incrocio), e rimboccarsi le maniche, e guadagnare campo minuto dopo minuto, e rendersi via via più pericolosi prima con Marchini (bel rasoterra parato dal giovane Sbraga( poi con Giulitti due volte (palla calciata bene ma fuori di un soffio), mentre il Crecas che, lo ricordiamo, è una delle corazzate del campionato costruita per vincere, si limitava a tenere botta, arretrando progressivamente a difesa del suo portiere, beh, davanti a tutto questo che dire, cheapeau “giovani leoni”!
La partita in pratica è stata questa. Sferzati da un vento freddo e da una pioggia battente che tuttavia non ha mai messo a rischio il regolare svolgimento della gara, i ventidue sono scesi in campo con obbiettivi diversi: la squadra di Scorsini per i tre punti e continuare così la rincorsa verso la vetta; quella di Leone uscire almeno imbattuti e continuare così la striscia positiva per raggiungere l’obbiettivo stagionale: restare in categoria.
Non comincia bene la partita per i gialloblù di patron Piervincenzi: al 7′ Bussi spizza una palla di testa, Ortenzi si infila, Muzzachi è costretto a fare fallo. Palla dal limite, Palermo prende la mira e la mette a sfiorare l’incrocio dei pali. Leacche impotente.
Ma Muzzachi e compagni si capisce subito che non hanno alcuna intenzione di alzare le braccia in segno di resa, mentre il Crecas si limita ad amministrare. Errore grave: questo dà coraggio al Grotte che si porta diverse volte in area avversaria e così capisce che si può fare.
Al rientro la musica non cambia e al 31′, dopo che Leone aveva effettuato cambi per rendere più offensiva la squadra, su un bel cross in area di Giuffrida un difensore avversario allargava chiaramente il gomito: rigore ineccepibile che Giuffrida trasformava alla destra del portiere.
Blanda la reazione del Crecas, che si limitava a un calcio di punizione che Leacche stavolta sventava alzando sopra la traversa. Non si sarebbe contato un tiro dei ragazzi di Scorsini verso la porta del Grotte per l’intera partita. Il Grotte, invece, comincia a credere nei tre punti e si spinge sempre più avanti. Clamorosa l’occasione che capitava sui piedi di Giulitti al 35′ del secondo tempo, servito direttamente dalla difesa avversaria: porta spalancata, nessun avversario, ma il biondo e giovane centravanti sparacchiava malamente alto. E cinque minuti dopo, si era ormai giunti al 40′, un contropiede tre contro due non portava a nessun risultato, con Provaroni, subentrato a Palomba, che invece di calciare passava a Giulitti una palla difficile, quest’ultimo la passava ad Anastasio, insomma nessuno a prendersi la responsabilità di calciare, e l’azione sfumava.
Al 48′ un brutto episodio: Calabresi, trasformatosi in centravanti, colpiva duramente al volto D’Astolfo: l’arbitro ammoniva il capitano palombarese ma questi, evidentemente nervoso per il risultato, insultava l’arbitro che non poteva fare altro che tirar fuori il cartellino rosso. E al 50′, proprio al termine dei cinque minuti di recupero, con il Grotte ancora avanti, da un calcio d’angolo magistralmente calciato da Provaroni era proprio D’Astolfo e metterla dentro di testa. 1-2, per il Grotte è festa grande e una iniezione di fiducia per raggiungere l’obbiettivo salvezza; per il Crecas il definitivo addio ai sogni di gloria.

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