ROMA – Può accadere che
una società che ha vinto il
suo girone di Prima
Categoria laziale
guadagnandosi l’accesso in
Promozione rinunci, e
sparisca, a pochi giorni dai
termini per le iscrizioni ai
campionati? La risposta è
purtroppo affermativa e
può darla il Latera. Anzi,
poteva. Il club gialloblù,
fondato nel 1970 ed
espressione di un paesino
di 800 abitanti che si
affaccia sul lago di Bolsena,
ad oggi non esiste più.
INCREDULITÀ. Quella che
prova David De Paolis, uno
degli artefici del primo
posto che è valso la
promozione: «Un vero e
proprio fulmine a ciel
sereno – commenta l’ormai
ex allenatore del Latera – è
svanito tutto così e ancora
non sappiamo perché.
Nessuno di noi, giocatori e
staff, ha avuto ancora una
spiegazione». Le basi per la
nuova squadra erano già
state gettate: programmati
i nuovi acquisti e
organizzate le amichevoli
precampionato, ma
all’improvviso, non c’è più
nulla. «Il 10 giugno, in una
riunione con la società,
avevamo pianificato tutto e
la società si era presa un
mese di tempo per
l’organizzazione. Poi ero
andato in ferie partendo in
viaggio di nozze per gli Stati
Uniti, ma lavoravo anche da
lì, contattando i calciatori
da prendere. Poi ho appreso
la situazione sul web –
rivela De Paolis – e giovedì
scorso, tornato in Italia, ho
chiamato il ds: lì mi è stato
detto che, dopo un’altra
riunione, la squadra non
sarebbe stata iscritta al
campionato di Promozione.
Ed è dal quel giorno che non
ho più sentito nessuno». I
senatori della squadra,
inoltre, hanno tentato in
extremis di salvare almeno
la Prima Categoria (le
iscrizioni scadono il 25
luglio): «Ma non so come
sia andata a finire. Anche
se si facesse, dopo quello
che è successo, un mio
ritorno a Latera non
avrebbe senso. È mancato
il rispetto, nessuno ha
ricevuto una telefonata, ne
io, né i giocatori, per dire
quello che stava
accadendo. Ed è questo –
conclude De Paolis – che fa
più rabbia».
(corsport)
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