di Mirko Cervelli
Lo scorso giugno, Il Presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli, ha incontrato il Delegato Provinciale di Rieti, Umberto Fusacchia, per cercare di spronare le società sabine che non riescono ad emergere tra Promozione ed Eccellenza, e verificare la situazione degli impianti sportivi. Tutto ciò al fine di rivitalizzare un tessuto calcistico un po’ depresso.
SQUADRE. Dal 2009 ad oggi le squadre reatine di alto rango presenti si sono più che dimezzate. Sono sparite compagini ma, soprattutto, sono spariti tanti personaggi con le loro storie. Quella genuinità – per fare un esempio – che si poteva trovare in un Carlo Polidori, ex presidente del Torri in Sabina, che ha ceduto il titolo alla Valle del Tevere dopo una doppia retrocessione dall’Eccellenza alla Prima Categoria. Fa male, poi, ripercorrere la storia del Sabinia e della Pro Calcio Sabina dell’indimenticato Volfango Patarca e di Fernando Nesta, della nascita de La Sabina che oggi si è dedicata solo al settore giovanile. La Valle del Tevere è sparita quest’anno dopo due partecipazione ai play o per la D, il Centro Italia, un sodalizio storico che a metà anni 90 vede l’apice con giocatori come Ometto, Onesti, Micangeli e Fabiani, fa solo settore giovanile.
PROMOZIONE. Identica sorte per la Maglianese, l’Alba Villa Reatina è stabile in Prima Categoria, il Poggio Catino è ripartito dalla Terza, Cantalupo ha allestito due squadre, una fallita dopo la rinuncia per mancanza di fondi al campionato, l’altra milita in Seconda. Va peggio al Poggio Nativo che ha ceduto il titolo alla Valle del Peschiera, al Cotigliano, non iscritto dopo varie fusioni, al Salto Cicolano, che ha abbandonato a campionato in corso nello scorso torneo ed alla Spes Poggio Fidoni, retrocessa con anti- cipo siderale in Prima
ISOLA FELICE. A tenere alta la bandiera il premio indetto dalla Lega Nazionale Dilettanti conquistato dal Cantalice per la valorizzazione dei giovani. Squadra in netta crescita come il Passo Corese, stabile in Promozione con un ottimo settore giovanile. In Prima Categoria le note lieti portano il nome di Amatrice e BF Sport passate entrambe in Promozione: la prima premiata in extremis nonostante la ventesima posizione nella griglia dei ripescaggi, l’altra, il BF Sport, è una holding aziendale che ha preso il titolo due anni fa dallo Scandriglia ed ha fatto centro al primo colpo.
IMPIANTI DA DIMENTICARE. Risalendo la Salaria, l’impiantistica di gioco vive da anni una situazione di forte disagio: una cartolina che allontana potenziali investitori rendendo la cornice del luogo fortemente depressa. La Valle del Tevere, ad esem- pio, ha rinunciato all’iscrizione non avendo avuto la proroga del campo di Forano. Tanti altri campi versano in situazione pietosa come confermano, in toto, le società sabine. E quando arriva il generale inverno, i terreni di gioco diventano duri come la pietra e ricoperti di neve (considerata la posizione geografica). «Nel nostro impianto, che era in terra, – a affermò Ernesto Costantini, ex pre- sidente dell’oramai scomparso, Salto Cicolano – con neve e ghiaccio era pressochè impossibile allenarsi».
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