Ora è ufficiale, Sebastian Gay è a tutti gli effetti un calciatore dell’Aranova. Il club di Fiumicino, ieri, ha potuto abbracciare il forte centrocampista argentino, originario di Cordoba, tornato in Italia a tre anni esatti di distanza dalla sua ultima apparizione in campo. All’epoca dei fatti “el tractor” vestiva la maglia del Flaminia Civita Castellana e giocava in serie D, in panchina c’era quello stesso Vigna che di Gay è sempre stato un estimatore, ma la morte improvvisa del suocero lo costrinse e rientrare in Argentina. Il pallone era diventato semplicemente una sfera che gli rotolava accanto quando gli capi- tava di giocare col piccolo Mirko, ma null’altro.
NON POTEVA FINIRE COSÌ. Ma in cuor suo Sebastian Gay, 36 anni “appena” e ancora tanta energia da imprimere ai suoi quadricipiti, si era ripromesso che prima o poi sarebbe tornato a giocare. «No, non poteva finire così – racconta poco dopo lo sbarco a Fiumicino – il mio ultimo giorno col calcio giocato l’ho sempre immaginato diversamente, ma gli eventi della vita a volte ti stravolgono i sogni. Alla richiesta dell’Aranova non ho resistito ed in poco tempo con mia moglie Laura abbiamo deciso che era arrivato il momento di tornare: in due settimane ho perso 7 chili, il corpo ha memoria, io sono pronto». Per l’ex centrocampista di Rieti, Fregene e Viterbese, quindi, inizia una seconda carriera
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