FINALE COPPA ITALIA ECCELLENZA
REAL MONTEROTONDO SCALO – VILLALBA 2-1
REAL MONTEROTONDO SCALO Baldinetti, Giordano (25’st Passeri), Passiatore, Politanò, Albanesi, Lalli, Fiorucci, Bellardini, Collacchi (29’st Pascu) Tilli (39’st Palma) Lupi
PANCHINA Santi, Passeri, Palmarucci, D’Orazi, Lanzoni, Baldassi, Pascu, Braccio, Palma
ALLENATORE Centioni
VILLALBA Mosciatti, Mascioli (45’st Petruccioli) Langiotti, Scottodiclemente, Taverna (1’st Belvisi), Ranieri (30’st Spurio), Bari (38’st Aureli) Hrustic, Regis, Mereu, Alfonsetti (20’pt Di Giovanni)
PANCHINA Pagella, Petruccioli, Alfonsetti, De Luzi, Di Giovanni, Aureli, Spurio, Pulci, Belvisi
ALLENATORE Leone
ARBITRO Colelli di Ostia ASSISTENTI Brizzi di Aprilia e Cirillo di Roma 1
MARCATORI Lupi 27’pt (R), Di Giovanni 38’pt (V), Fiorucci 46’pt (R)
NOTE Ammoniti Baldinetti, Giordano, Politanò, Collacchi, Ranieri, Hrustic, Di Giovanni, Belvisi Angoli 5-4 Fuorigioco 0-1 Rec. 2’pt – 5’st
LADISPOLI -Sessanta secondi. Soltanto sessanta secondi, una frazione di tempo infinitesimale dentro una stagione. Sessanta secondi non sono nulla, ma fanno tutta la differenza del mondo tra la gioia e la disperazione. Bastava reggere un minuto in più al Villalba, è stato bravo il Real Monterotondo Scalo a spingere in quel minuto ancora più forte per trovare la via della gloria. La Coppa va a Centioni, che si riprende quello che Leone gli aveva tolto con la Lepanto. Altre storie, altre facce, soprattutto altre categorie. Sessanta secondi dall’inferno al paradiso, quando all’intervallo l’1-1 avrebbe accontentato tutti. Non il Real. Non questa squadra che ha deciso in quel minuto di farla sua. Una squadra trascinata dal talento di Lupi (il Treno d’altronde quello fa). I grandi giocatori questo fanno e tra finte, tocchi di fino e qualità da regalarne si caricano una squadra sulle spalle e la portano al trionfo. Si è visto sin dai primi minuti che non sarebbe stata giornata, per gli altri, e che la sua voglia di essere leader avrebbe prevalso. La conferma è arrivata con quel tocco morbido a scavalcare Mosciatti per il vantaggio eretino. Meritato, dopo tanti minuti con poco di avvincente. Ma il Villalba è orgoglioso, rialza la testa e con il protagonista meno atteso (entrato anche dalla panchina) la riprende. Un gol sporco quello di Di Giovanni, un gol che arriva a fatica, quella che chi ha qualcosa in meno affronta con più sforzo per riuscire ad arrivare in vetta. Non basta, però. Non basta perché c’è quel minuto in più. Quello in cui Lalli fa girare l’ennesimo pallone, mandando Collacchi davanti ad un difensore che non lo affronta. Si libera il 9, palla orizzontale con Lupi che regala l’ennesima perla, lasciando nei calzettoni l’egoismo del bomber e offrendo a Fiorucci il pallone della storia. E’ tutto solo il 7, non può sbagliare e non sbaglia. Raddoppio, applausi, pausa. L’orgoglio del Villalba è sempre presente, Leone le prova più o meno tutte, ma quella botta di Hrustic è troppo poco per poter continuare a sognare. Lo Scalo è vivo più che mai, Centioni chiama dalle segrete il gigante Pascu, Tilli sbaglia quando non la serve a due compagni ormai pronti a mettere dentro il tris. E’ giovane, ma ci sa davvero fare (anche se un passaggio in più in quel caso…). Gli ultimi sessanta secondi regalano ancora un brivido, con Mosciatti che tiene in piedi i suoi, lanciandoli e lanciandosi all’ultimo assalto. Non basta. La Coppa è rossoblù, ma va agli eretini, gli altri rossoblù applaudono e vengono applauditi. La Serie D è adesso cosa tangibile come non mai. Monterotondo Scalo sogna, ha due strade per arrivare all’eternità.
gazzetta regionale
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