Chi pensa che la decisione assunta venerdì dalla Lega Nazionale Dilettanti sulla volontà di chiedere alla FIGC la ripresa dei campionato di Eccellenza, sia stata presa con entusiasmo da parte dei club partecipanti ai vari massimi campionati regionali non è vicino alla realtà.
Il malumore per la gestione della crisi legata all’epidemia di covid-19 da parte degli stessi Comitati Regionali e della LND stessa serpeggia da ieri notte sul web con tanti presidenti e dirigenti che non nascondono l’amarezza per la situazione.
In molti si chiedono come, col paventato blocco delle retrocessioni, si possa parlare di regolarità della stagione stessa visto che per tanti club ci potrebbe essere la volontà di scendere in campo con le formazioni cariche di giovani per gravare meno sui bilanci. Volontà che potrebbe riguardare la stragrande maggioranza delle società di Eccellenza, soprattutto quelle che non hanno né i mezzi né le intenzioni di puntare alla promozione al massimo campionato dilettanti del Paese.
Altri lamentano l’aver speso soldi per tasse di iscrizioni a cui si aggiungono quelli per i tesseramenti e varie per aver giocato appena poche giornate di campionato. Tantissimi invocano lo stop fino alla prossima stagione annullando quel poco che c’è stato in questa. Ed allora ci si domanda se questi malumori come mai non siano stati registrati dai vari Comitati Regionali che si sono invece battuti per la ripresa, che siano solo le voci rumorose di una minoranza? Difficile crederlo.
Ed è pertanto a tutti chiaro che se l’Eccellenza riprende, se gli organi federali hanno deciso di riprendere, è solo per consentire alla serie D di disputare un campionato regolare. Con promozioni in C e retrocessioni in Eccellenza. Tutto qui.
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