MISTER VOLPE (VILLANOVA JUNIORES) TORNA SUL CASO DI MAURO: PER LA SICUREZZA IN CAMPO VA FATTO DI PIU’

Gian Luigi Staffa 13 Dicembre 2012 0

in primo piano l’allenatore della Juniores Elite del Villanova Stefano Volpe, che domenica ha salvato la vita al suo difensore, Diego Di Mauro, durante Villanova-Rieti di Eccellenza

A cura di Giovanni Crocè

Tornando sulla vicenda del miracoloso salvataggio del difensore Diego Di Mauro (violento scontro di testa contro un avversario durante l’ultimo Villanova-Rieti di Eccellenza poi sospesa poco dopo questo episodio), Mister Stefano Volpe aggiunge altri particolari ripercorrendo il suo decisivo intervento medico al calciatore di casa. Sabato prossimo tornerà ad essere il tecnico della Juniores Elite del Villanova, suo ruolo abituale, ma dal suo gesto ci sono alcuni spunti da cogliere, per migliorare la sicurezza del calcio laziale.

 

 

Mister Volpe, non saranno mai troppi i ringraziamenti che tutta Villanova ed il movimento calcio le hanno rivolto dopo aver salvato il “suo” giocatore Di Mauro. Ha realizzato l’importanza della sua azione?

 

Me ne sono reso conto più adesso, diversi giorni dopo, che a caldo, o quando sono intervenuto domenica scorsa telefonicamente proprio all’interno della vostra trasmissione. Era ancora tutto molto fresco, e sono contento di poter approfondire, più che gli attimi tragici che ci siamo trovati a vivere in campo al Ferraris, un concetto più generale. Ossia che non in tutti i campi da calcio del Lazio, o di Roma, c’è gente che davvero sa usare con prontezza i defibrillatori e sa cosa fare in caso di arresto cardiaco di un calciatore.

 

Lei sabato tornerà ad allenare i suoi ragazzi del Villanova Juniores Elite contro il Montecelio, e se non ci fosse stato lei, come sarebbe andata?

 

Nel mio caso, da noi al “Ferraris” di Villanova, posso assicurare che c’era comunque l’ambulanza pronta e inservienti che sapevano cosa fare, e anzi li ringrazio perché nella concitazione, essendo io anche infermiere di professione, mi sono preso la responsabilità di aiutare Di Mauro a riprendere i sensi. Ma in alcuni casi, ed è storia nota da anni, a volte non c’è l’ambulanza, a volte manca il defibrillatore, a volte ancora non c’è personale pronto e testato per affrontare un emergenza in tutte le partite. Non parlo solo di Prime squadre. Anche nel settore giovanile sono pochissime le società che hanno queste 3 cose (personale qualificato, defibrillatore ed ambulanza) sempre a bordo campo pronte a entrare in azione a prescindere dalla categoria. Avere solo 1 o 2 di queste cose è come non avere nulla. Allo stato attuale, ripeto, credo si sottovaluti la preparazione dell’inserviente addetto alla defibrillazione, a volte i corsi sono troppo brevi. Il caso ha voluto anche che mister Di Loreto fosse squalificato proprio questa volta e io ero sulla panchina dove solitamente non siedo.

 

Senza creare falsi sensazionalismi, lei per Di Mauro ha davvero temuto il peggio al 22’ del primo tempo?

 

Assolutamente sì. Mentre l’altro calciatore, il difensore del Rieti Sylla, ho visto che bene o male stava già meglio dopo quel tremendo impatto di testa tra i due, Di Mauro aveva un taglio enorme alla tempia ed è stramazzato a peso morto. Prima gli è stato praticato il massaggio cardiaco e poi con l’aiuto di defibrillatore e flebo, ha ripreso i sensi. Ma non ricordava nulla a parte l’impatto, tanto è vero che si è strappato subito la mascherina e mi ha detto “Mister non era rigore!”. Non sapeva nulla di ciò che è accaduto dopo la testata, dunque la situazione era grave.

 

Lei è ancora più amato adesso a Villanova, dove già ha ricevuto diversi attestati di stima sia dal lato umano che tecnico. Cosa le hanno detto i suoi ragazzi della Juniores Elite?

 

Erano tutti molto contenti, loro compresi. Tutti al Villanova sanno che io sono infermiere, e credo che questo dia a tutti una sicurezza in più quando si gioca. Ma ripeto, non vorrei più dovermi sostituire ad un inserviente preparato, anche perché ho agito d’istinto dato che ero vicino al punto d’Impatto. Ma non sempre può esserci un medico o un infermiere nel recinto di gioco, e su questo dobbiamo porre rimedio velocemente.

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