ZATTIN, IL PORTIERE GOLEADOR DELLA VIS ARTENA

Gian Luigi Staffa 29 Gennaio 2013 0
ZATTIN, IL PORTIERE GOLEADOR DELLA VIS ARTENA

Nel suo palmares ci sono uno scudetto e una Coppa Italia Primavera. Vinti indossando la maglia della Juventus, il club che lo ha lanciato nel mondo del calcio e che finora gli ha regalato le gioie più belle. Alan Zattin, 25 anni, portiere di calcio, faceva parte della stessa squadra Primavera in cui giocavano Giovinco, Marchisio, De Ceglie e Lanzafame, ma anche Criscito e Paolucci. Una sola la stagione trascorsa a Torino, ma è stata una stagione indimenticabile, unica. Al punto che i suoi colori preferiti sono diventati proprio il bianco e nero.

“E’ vero, è stata una stagione fantastica. Abbamo vinto tutto, arrivando anche alla finale della Coppa Carnevale, il Torneo di Viareggio. La prima squadra, allora, era allenata da Fabio Capello”, ricorda Alan, la cui carriera è iniziata nel Bassano Virtus, ossia nella terra che gli ha dato le origini, perchè Zattin, autore domenica scorsa di un gol su rinvio, è nato a Cittadella ed ha iniziato a giocare a Bassano del Grappa prima della fantastica esperienza a Torino. Poi la serie D con il Montebelluna e il ritorno al Bassano Virtus per sei stagioni, nell’ex C2 poi diventata Seconda Divisione. Tra i prof, Zattin ha vestito anche le maglie di Mezzocorona e Treviso, prima di affrontare, da svincolato, l’esperienza in Eccellenza con la Vis Artena.
“Ho scelto di giocare in Eccellenza perché non riuscivo a trovare spazio. Purtroppo, l’introduzione dell’obbligo di far giocare i giovani in Lega Pro e in serie D ha ridotto le possibilità di trobvare squadra per molti portieri. Così, quando è arrivata la proposta dell’Artena sono stato contento di accettarla”. L’Eccellenza è un campionato difficile, ma che Zattin non conosceva affatto. “Ad Artena sto benissimo, alleno i portieri della Scuola Calcio e la squadra dei Pulcini, così da avere la settimana occupata con il calcio. E’ naturale che mi piacerebbe tornare subito tra i professionisti, ma da queste parti mi sono inserito bene e non mi dispiacerebbe restare ad Artena o nei dintorni per un altro paio di stagioni”.
Dopo il gol segnato su rinvio domenica scorsa, le attenzioni su di lui sono cresciute. In tanti si sono interrogati su questo ragazzone alto oltre un metro e ottanta che ricorda tanto la figura di un marines americano. “Avevo già segnato un altro gol nella mia carriera. Era accaduto in serie C, nella gara di Coppa Italia tra Bassano Virtus e Vicenza. Lì, però, trasformai un calcio di rigore e la cosa era sembrata più… normale”.
Stavolta, la prodezza è stata inaspettata. “Sono rimasto sorpreso anche io dell’esito finale, perché mi ero limitato a calciare una punizione appena fuori dalla nostra area. Il pallone, aiutato anche dal vento, è finito davanti la porta avversaria, rimbalzando cinque metri prima della linea di porta ed è finito in rete. Quando mi sono reso conto di quello che avevo fatto, ho naturalmente esultato anche se subito dopo mi sono immedesimato nel mio collega della Nuova Circe e ho immaginato il disappunto che ha provato”.
Il gol, forse, era un po’ nel suo destino, visto che prima di diventare portiere, aveva iniziato a giocare a calcio come centrocampista. “Poi, però, mi divertivo di più a stare in porta ed ho così deciso di cambiare ruolo”. Da portiere, nella Vis Artena ha giocato diciotto gare, saltandone una soltanto. Nei suoi 1620 vissuti in campo, ha subito 30 reti.

(Fonte: crlazio.org)

Comments are closed.