di EMILIO PIERVINCENZI
La notizia, al patron Testa, gliel’ha comunicata intorno alle 13,30 di ieri: chiuso nel suo ufficio, dopo avermi salutato col consueto calore. Le ultime parole che gli ho sentito pronunciare, nei panni di direttore sportivo del Tor di Quinto, sono state: “Massimo (Testa, ndr), ti devo parlare”. Poi me ne sono andato.
Guarracino saluta, dopo 14 anni, il club di via del Baiardo. Insieme a eFrancesco Bellinati della Vigor Perconti se ne va alla Spal di Vincent Candela. (Interregionale). Si apre ora una voragine nella società di Massimo Testa. Dopo la prematura e dolorosa scomparsa di suo figlio Paolo, un altro pezzo da novanta – protagonista di tanti trionfi in questi anni – molla gli ormeggi e si avventura nel mare aperto del calcio nazionale e non più locale. Guarracino ha 64 anni, deve avere avuto molti buoni motivi per intraprendere un passo del genere che presume il suo trasferimento, inevitabile, nella terra degli Estensi. Ora aspettiamo di conoscere la reazione di Testa. Se vuole restare ai vertici del calcio dilettantistico romano, deve muoversi subito e bene. Già quest’anno un dazio pesante è stato pagato in termini di risultati sportivi alla assenza di Paolo Testa: giovanissimi fuori dalle finali, allievi e juniores dentro ma solo ai play-off, juniores subito eliminati dalla Vigor Perconti. Paolo era la mente sul campo. Ora se ne va la mente dietro la scrivania. Il Tor di Quinto scricchiola e Testa, da uomo di calcio qual è, deve metterci le mani.