Luciano Camilli, giocatore della Castrense e soprattutto fratello di Vincenzo presidente della società e figlio del più famoso dei Camilli papà Piero, lo “Zamaprini della serie B per quanti allenatori ha esonerato. La squadra di Grotte di Castro dopo due anni centra l’obiettivo prefissato, vincere in promozione per poi disputare l’Eccellenza e riportare la gloriosa squadra nei ranghi che più le competono. Luciano ricoprendo la doppia veste di giocatore e fratello del presidente ci fa rivivere quest’anno molto intenso.
Luciano che stagione è stata quella della Castrense?
A dir poco esaltante con un girone di andata da grande squadra che ci ha dato la convinzione che quest’anno potevamo fare grandi cose. Poi un periodo di stop caratterizzato dall’avvicendamento del duo Centaro-Gufi. E la volata finale che grazie anche all’andamento altalenante del Grifone Monteverde e della Sorianese ci ha permesso di arrivare primi.
Camilli ci racconti perché prima Centaro poi Gufi e poi ancora Gufi. Come si dice buon sangue non mente
Centaro ha costruito la squadra questa estate. Era la sua squadra. Ma dopo il girone di andata e la flessione alla squadra serviva una bella scossa. Molti giocatori pensavano di aver già vinto il campionato ma non era così. Il cambio di guida deciso da mio fratello è servito a dare la solita scossa utile per ripartire. Ma anche se Gufi non si è comportato male la squadra ha subito ancora uno stop. E la soluzione naturale era quella di richiamare chi quella squadra l’aveva costruita e conosceva meglio l’ambiente. A conti fatti la scelta di Vincenzo (il predidente n.d.r.) si è dimostrata vincente.
Suo padre, Piero Camilli, lascia il Grosseto ci racconta come è maturata questa decisione?
Mio padre dopo tutto quello che è successo dalla scorsa estate (scandalo scommesse) ad oggi (retrocessione matematica in Lega Pro) è disgustato dal sistema calcio. Aveva tutte le intenzioni di provare ad approdare nella massima serie del nostro calcio, ma troppi fattori esterni hanno influito sul cammino della sua squadra. E questo non l’ha sopportato decidendo di regalare una società sana senza debiti ma che finirà i serie D se nessuno ne prenderà da subito le redini.
In famiglia sarete dispiaciuti ma anche contenti così vi aiuterà nella guida della Castrense
Papà ci ha trasmesso l’amore per il calcio sia quello giocato e sia quello condotto dietro una scrivania. E’ stato sempre molto presente e sempre è stato pronto ad aiutarci in tutti i modi nella nostra avventura con la Castrense. Ma la guida rimane a Vincenzo. La squadra è in mani sicure anche se sarà arricchita da un pizzico di esperienza in più.
Per chiudere. Lo champagne è stato stappato, festeggiamenti finiti o il meglio deve ancora arrivare?
Lo champagne domenica è stato stappato e come, ma per i festeggiamenti veri aspettiamo di chiudere il campionato disputando una gara vera domenica prossima. Per noi è un derby e contro la Vigor Acquapendente non abbiamo nessuna intenzione di fare brutta figura. Poi si, sarà festa per tutti con cena in piazza dove festeggeremo insieme, con un grande banchetto, ai nostri tifosi.
La storia dei Camilli continua e chi sa se stavolta le ambizioni di papà Piero non diventino realtà.