“Dopo essere stato umiliato, costretto ad andare via da Monterotondo, questa è la mia vittoria più bella. Me la sento tutta mia e della mia famiglia, che ha lottato con me e ha vissuto e condiviso con me i dolori e le angherie subite. E’ alla mia famiglia che dedico questa promozione”. Fabio Della Longa, 52 anni, avvocato, presidente del Monterotondo Lupa da poche ore promosso in serie D. Soddisfatto è dire poco. La sua voce, mentre parliamo al telefono, è un misto di gioia e di riscatto, di consapevolezza della grande impresa compiuta e di rivincita verso coloro che, due anni fa, lo liquidarono.
“Mi costrinsero a mollare tutto e a ripartire lontano dalla mia città. Ma io non mi sono mai arreso nella mia vita, figuriamoci quando ho anche ragione”.
E allora partiamo dal passato, presidente. Perché tanto rancore in un giorno di felicità come questo?
“Mah, essere costretti a mollare dopo aver fatto tanto per una intera comunità non è roba facile da digerire. Ho speso tanti soldi per il Monterotondo, ho rifatto lo stadio, e quando le promesse che mi erano state fatte dalle autorità comunali non vennero mantenute come voleva che mi sentissi? Tradito, preso in giro, umiliato”.
E poche ore fa la sua rivincita. Ma con un’ombra: in settimana la giustizia sportiva potrebbe ridare il punto tolto al Terracina e questo significherebbe spareggio.
“Cominciamo col dire che io oggi sono stato promosso in Interregionale perché, semplicemente, sono arrivato avanti a tutti. Continuiamo col dire che il primato ce lo siamo meritato tutto. E, infine, che se si dovesse giocare lo spareggio io sarei il primo ad essere contento. A patto che le condizioni per giocare una gara serenamente e tutelati da tutto e tutti ci siano e non come accaduto a Terracina”.
Che cosa accadde a Terracina, quando perdeste 1-0?
“Fummo sostanzialmente sequestrati nello stadio, accolti da un clima da guerra civile. Così non va bene. Noi non abbiamo tifosi, ma meritiamo e pretendiamo rispetto”.
Parliamo di campo. Oltre che a se stesso e alla sua famiglia, a chi dedica questa bellissima promozione?
“Beh, inutile dirle che tutti sono stati magnifici. Per i giocatori un plauso speciale a Mennuni, Patacchiola e Carletti, quelli che hanno giocato meno ma che con il loro esempio e la loro serietà hanno dato una spinta fondamentale alla squadra”.
Lei ha un giocatore che vogliono tutti: Attili, punta del ’95…
“Tutti parlano di Attili, giusto. Ma io aggiungo il nome di Mattia Placidi, un portiere vero, un altro ragazzo d’oro del ’95, uno che insieme ad Attili prenderà presto il largo verso il mare aperto e fecondo dei professionisti”.
Presidente, che succederà il prossimo anno? Avrà la forza di allestire un team competitivo anche in Interregionale?
“Guardi, ci sentiamo fra una settimana. Adesso devo ancora smaltire lo stress di questa stagione e proprio non saprei che cosa risponderle”.