San Cesareo, parla Fabrizio Ferazzoli: “In settimana vedo il presidente”

admincalciovero 13 Maggio 2013 0
San Cesareo, parla Fabrizio Ferazzoli: “In settimana vedo il presidente”
Una formazione del S.Cesareo

Una formazione del S.Cesareo

 

di EMILIO PIERVINCENZI

La lunga cavalcata, alla fine, ha portato tanta gloria ma nessun risultato concreto. La disfatta interna contro la Maceratese, con conseguente eliminazione, dei ragazzi di mister Ferazzoli, da un lato non incide sullo splendido lavoro fatto dalla squadra, ma dall’altro apre una montagna di interrogativi sul suo futuro. Non è da questi particolari – parafrasando De Gregori – che si giudica una stagione. Ma alla fine tutto si lega a questa domanda: la società avrà intenzione di investire ancora?

Fabrizio Ferazzoli risponde cortese al telefono. Non deve aver trascorso una nottata serena, anche se tutto finì quando la Sambenedettese mise la freccia e non ieri, quando la Maceratese ha maramaldeggiato in quel di San Cesareo.

Mister, a quanto risulta a ilcalciovero.it, la prossima stagione sarà all’insegna dei giovani, il che significa una sorta di smantellamento. Via i pezzi pregiati, più campagna cessioni che acquisti. Lei resterà?

“Il ragionamento da fare è diverso: entro questa settimana io e il presidente Carpentieri ci vedremo, ci guarderemo negli occhi, e decideremo. Tutto qui. Non si tratta di giocatori, di acquisti o cessioni, di fare un campionato come dire “verde” o comunque senza ambizioni. Si tratta di capire il progetto che la società ha in mente. Tutto qui”.

Beh, lei qualcosa in mente in merito a questo progetto ce l’avrà…

“Certo. Intanto l’organizzazione: voglio dire che quest’anno Ferazzoli ha fatto tutto, magari male, ma tutto. Ho fatto il ds, l’addetto stampa, l’allenatore, lo psicologo e il medico. Io invece voglio fare solo l’allenatore e chiederò alla società di organizzarsi per affidare ciascun ruolo a ciascuna persona. Non so se sono stato chiaro”.

Chiarissimo. Una figura che sicuramente le è mancata?

“Beh, quella del direttore sportivo innanzitutto. La società ne scelga uno, che faccia gli interessi della società insieme all’allenatore”.

Dunque obbiettivi chiari, a prescindere dalla forza della squadra: è questo che chiede?

“Sì. Vede, i campionati si vincono anche con le idee e noi quest’anno ci siamo andati assai vicini. Tutti sono utili nessuno indispensabile, soprattutto in serie D. Qui non ci sono Ibrahimovic…”.

Intende dire che se dovessero partire Tajarol, Mancini, Galluzzo – tanto per fare tre nomi – lei non si strapperebbe i (pochi) capelli che ha in testa?

“Lei ha fatto i nomi di tre ragazzi cui io e tutta la società dobbiamo molto, perché loro in questi due anni ci hanno dato molto. Ma in questa categoria siamo tutti sostituibili, allenatore compreso”.

Insomma a Carpentieri lei non chiederà una squadra per vincere.

“A Carpentieri chiederò una squadra organizzata, con ruoli precisi e competenze precise: chi fa il responsabile del settore giovanile, ad esempio, deve occuparsi del settore giovanile e non mettere bocca in altre cose che non gli competono. Siccome è accaduto, lo voglio precisare. Chiederò uno staff medico efficiente. Chiederò un direttore sportivo capace. Insomma, a ciascuno il suo. Se sarà così, io e il San Cesareo continueremo assieme. E, glielo assicuro, non per fare un campionato da comparse”.

 

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