Pino Ferazzoli
di EMILIO PIERVINCENZI
Pino Ferazzoli, tecnico dell’Astrea, accetta di fare il punto sul campionato della squadra del ministero di Grazia e Giustizia. E’ critico verso se stesso e anticipa al calciovero.it la notizia delle sue dimissioni.
“Sì, ancora non ho parlato con la società, ma il prossimo anno non sarò più l’allenatore dell’Astrea”.
Perché mister?
“Perché il mio fallimento è stato non essere riuscito a trasmettere ai miei giocatori la cattiveria giusta che ci vuole poer vincere le partite. Vede, dei nostri 50 punti solo 11 sono stati fatti fuori casa. Questo la dice lunga. Sentivo Antonio Conte che diceva che alla Juventus se i giocatori non hanno fame non giocano. Ecco, diciamo che io quella fame non sono riuscito a trasmetterla ai miei giocatori”.
Mah, forse perché l’Astrea non è una vera società: giocano gli impiegati assunti al ministero e quindi non hanno particolare voglia di soffrire per allenarsi e se non ti alleni non vinci.
“Io questo non lo voglio dire. Dico che la mia delusione è quella espressa prima: se non sei cattivo in campo e durante tutta la settimana i risultati non li ottieni”.
Parliamo del futuro.
“Il mio futuro dice che sono sul mercato”.
E quello dei giocatori?
“Degli anziani, non parlo: sono dipendenti dell’Amministrazione quindi giocheranno per l’Amministrazione. Dei giovani posso fare tre nomi: Bellini ’93, Mania ’94 e Ramacci ’92. Sono svincolati e chi se li prende fa un bel colpo”.
