Retrocessione Vivace, la delusione del presidente: “Cerchiamo un titolo…”

admincalciovero 13 Maggio 2013 0
Massimiliano e Marco Benvenuti, patron della Vivace Grottaferrata

Massimiliano e Marco Benvenuti, patron della Vivace Grottaferrata

 

di EMILIO PIERVINCENZI

Massimiliano Benvenuti, insieme al fratello Marco e a tutta la famiglia, sono da sempre i “benefattori” della Vivace Grottaferrata, girone C di Promozione, retrocessa nel campionato di Prima Categoria. Hanno un’azienda di macchine per la distribuzione automatica di bevande. La delusione è tanta e il futuro non è certo incoraggiante. “Siamo ancora sotto choc da retrocessione, che arriva dopo tre campionati di Promozione, e soprattutto con una squadra che se avesse militato in un girone più facile sarebbe stata tra le prime in classifica. E invece eccoci qua, a leccarci le ferite”.

Presidente Benvenuti, anche se a caldo, quali sono state le cause della retrocessione?

“Il girone difficile, come detto, ma anche tanti, troppi errori arbitrali che soprattutto nella prima parte del campionato ci hanno tolto un sacco di punti. Errori in buonafede, per carità, ma sempre errori”.

Nessun mea culpa?

“Ma, guardi, è ovvio che quando si retrocede siamo tutti colpevoli. Continuo a dire che eravamo una buona squadra, con elementi che potrebbero tranquillamente militare in Eccellenza, e un tecnico, Marco Borsa, di valore. Un’annata in cui ci è andato tutto storto”.

Il futuro?

“In questi giorni valuteremo il da farsi, anche verificando se esistono le condizioni per acquisire il titolo e restare così in Promozione. Ripescaggio? Difficile”.

Pensa anche a disimpegnarsi dal sostegno economico?

“La famiglia è legata alla squadra e al territorio, non le nascondo tuttavia che spendere tra i 70mila e gli 80mila euro e poi retrocedere fa male. Se non ci saranno le condizioni vorrà dire che ripartiremo dalla Prima categoria, in fondo ci siamo stati tre anni prima di essere promossi”.

I giocatori resteranno?

“Non lo so, noi non forziamo nessuno: certo bisognerà fare economia”.

E mister Borsa?

“Non ci abbiamo ancora parlato, siamo ancora qui a leccarci le ferite. Lo faremo presto”.

 

 

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