di EMILIO PIERVINCENZI
Formaggio e miele, ma anche cd e libri sulla Sardegna e in particolare sulla Barbagia: ecco i regali che i ragazzi e lo staff del Nuovo Tor Tre Teste riceveranno domani, prima di scendere in campo (ore 15,30, stadio Taloro Gavoi) per disputare il primo turno per il titolo nazionale juniores. A Gavoi fanno grandi preparativi per accogliere i ragazzi romani, nel senso della migliore ospitalità sarda. “Li ospiteremo e li porteremo a mangiare al “Marabù” – spiega Salvatore Buttu, ex sindaco e ora dirigente del Taloro Gavoi – un pranzo leggero, prosciutto e pasta in bianco, crostata e grana. La società romana farà lo stesso quando sabato andremo noi a fare visita al Tor Tre Teste. Prima di tutto bisogna onorare il senso dello sport. Poi, è ovvio, c’è una partita di calcio importante da disputare…”.
E parliamo di calcio, signor Buttu. Che squadra siete?
“Abbiamo un buon portiere, che gioca in prima squadra (Eccellenza, 14esimo anno consecutivo: occhio, vuol dire che sanno lavorare… ndr), un ottimo centravanti, di grande fisico, e un paio di frullini a centrocampo. Ma certo non abbiamo la caratura del Tor Tre Teste: li abbiamo visti su Youtube per una ventina di minuti nella finale per il titolo regionale. Loro sono una sorta di Juventus in questa categoria e sono largamente i favoriti”.
Vi ha impressionato qualcuno in particolare?
“Abbiamo visto la partita insieme al nostro tecnico, Franco Cottu: ci ha impressionati la loro fisicità e l’ordine che riescono a mettere in campo”.
A proposito di campo: terra battuta se non sbaglio?
“Sì. I soldi per farlo in erba artificiale li abbiamo, ma il patto di stabilità ci impedisce di usarli perché siamo un Comune sotto i 5mila abitanti”.
Mi parli della società. Per 14 anni in Eccellenza, tante squadre giovanili, il titolo regionale. Andate alla grande lì a Gavoi…
“Allora, la società ha un segreto: l’azionariato popolare. Qui non c’è un presidente che mette i soldi e comanda lui. Qui ci sono 120 soci e tutti comandano. Certo, poi qualcuno che si prende le responsabilità ci deve pur essere, ma non è un padrone. Per noi è un onore aver vinto il titolo regionale juniores, perché è la prima volta che succede e per la prima volta potremo varcare con una squadra giovanile il Tirreno. Lo abbiamo fatto in passato con l’Eccellenza: quando vincemmo la Coppa Italia andammo a giocare con il Città di Marino. Esperienza bellissima, ancora ci facciamo gli auguri a Natale. Siamo certi che lo stesso accadrà con la società del Tor Tre Teste”.
A prescindere dal risultato?
“Beh, noi venderemo cara la pelle. Ma speriamo che almeno sul 3-0 i romani si fermino…”