di EMILIO PIERVINCENZI
GUIDONIA – “Guardi, la decisione è stata già presa e non si ridiscute. Già da questa stagione entrerà in vigore la nuova normativa che regola l’utilizzo degli impianti sportivi costruiti dal Comune di Guidonia con i soldi dei cittadini di Guidonia, cosa che spesso si dimentica. Ora quei cittadini devono tornare in possesso dei beni che hanno finanziato. Questo è il principio. Le pare sbagliato?”. Ernelio Cipriani mi riceve nel suo ufficio al Municipio, in questa bella, larga e imperiale piazza ex fascista. La sua battaglia per ridisegnare il rapporto fra Comune, sport, cittadinanza divide e accende lo scandalo. Da una parte i presidenti delle associazioni sportive che finora hanno goduto di quegli impianti, e cioè Bernardini (Guidonia), Genuini (Montecelio), Armeni (Villanova), che vogliono continuare a godere dell’uso pressoché esclusivo dei medesimi, spalleggiati dal presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli, che vede in questa operazione – e lo ha messo nero su bianco in un comunicato, che si può leggere sul nostro sito – una minaccia al regolare svolgimento dell’attività calcistica dilettantistica dell’intera zona tiburtina. Dall’altro lato della barricate c’è lui: Ernelio Cipriani, assessore al Demanio e al Patrimonio, vice sindaco, imprenditore, sottoufficiale in congedo della Aeronautica Militare. “Si tratta di un’operazione che tende a due finalità – mi spiega da dietro la sua scrivania, tra un viavai di dipendenti e persone che lo devono incontrare – la prima: il patrimonio della città deve tornare in possesso della città e dei suoi cittadini; la seconda: il Comune è stanco di rimetterci quattrini, di pagare per le utenze e la manutenzione, senza che questi soldi tornino indietro in alcuna forma. Adesso basta. L’uso degli impianti pubblici va pagato e siccome pubblico vuol dire per tutti, tutti – pagando – hanno la possibilità di usufruirne”.
Ma per le società di calcio non avere l’uso esclusivo o quasi del campo da gioco significa morire.
“Niente affatto. Il Comune oggi pomeriggio incontra i tre presidenti delle rispettive associazioni spoortive dilettantistiche e spigherà loro che avranno a disposizione il privilegio di pianificare la stagione, definendo mese per mese l’utilizzo del campo. Per quel che resta, l’impianto viene messo a disposizione della comunità”.
E come si paga?
“Le utenze degli impianti (luce, acqua, gas) saranno a totale carico del Comune, come la manutenzione ordinaria e straordinaria e la guardiania. Anche la copertura assicurativa dell’impianto sarà a totale carico del Comune. In cambio viene applicata una tariffazione oraria, che per le società che già usano quell’impianto e giocano in campionati che partono dalla 1 Categoria in su viene ridotta del 20% almeno. Ciascun impianto avcrà una tariffazione diversa in considerazione della sua grandezza e delle possibilità che offre. Mi spiego: Montecelio pagherà meno di Guidonia e Villanova”.
Ma di che cifra stiamo parlando?
“Piuttosto parliamo di che cifra gli utilizzatori di questi impianti sono debitori nei confronti del Comune. Ma adesso basta. Chi usa, paga. Per rispondere alla sua domanda, le tariffe – che comunque verranno stabilite dal Consiglio comunale – saranno basse, diciamo che non si superano i mille euro al mese, cifra modesta se si considera che la fornitura di tutte le utenze, le pulizie, la guardiania, l’assicurazione la poaga il Comune”.
E chi sarà chiamato a gestire tutta questa operazione?
“Ci sarà una società terza a farlo, che probabilmente sarà remunerata a percentuale rispetto agli introiti degli affitti dei campi. Ci sarà uno spazio apposito sul sito del Comune dove prenotare i campi, si pagherà con la carta di credito o bancomat o bonifico bancario e si pagherà in anticipo. Questo evita qualsiasi tentazione di usare denaro contante e quindi di sfuggire alla tassazione. E evita di contrarre debiti col Comune che poi non verranno onorati: se paghi, giochi, se non paghi il campo lo trovi chiuso a chiave”.