Playoff eccellenza. Alla scoperta del Latte Dolce, avversario del Fregene. Parla il tecnico

admincalciovero 21 Maggio 2013 0
Playoff eccellenza. Alla scoperta del Latte Dolce, avversario del Fregene.  Parla il tecnico
Il tecnico del Latte Dolce, Pierluigi Scotto

Il tecnico del Latte Dolce, Pierluigi Scotto

 

di EMILIO PIERVINCENZI

Latte Dolce non è uno sponsor, ma è così che si chiama il quartiere di Sassari che ha dato il nome all’avversaria del Fregene di domenica, ore 16. E il tecnico dei sardi, Pierluigi Scotto, giura che saranno in molti ad assieparsi ai lati del campo (la tribuna contiene al massimo 200 spettatori) a tifare i suoi ragazzi. Ma che cosa è questa squadra? Dove sta il segreto di un gruppo che lo scorso anno militava nel campionato di Promozione e quest’anno ha saputo arrivare secondo in Eccellenza e guadagnarsi così il diritto di disputare i playoff nazionali? E’ a Scotto che lo chiediamo. Il tecnico ha giocato un paio d’anni tra i professionisti (Torres), tanti dilettanti poi, tanto settore giovanile come allenatore prima di approdare, cinque anni fa, al Latte Dolce.

“Abbiamo lo stesso organico dello scorso anno, vuol dire che eravamo bravi per la Promozione e lo siamo per l’Eccellenza – risponde la telefono, appena terminato l’allenamento – ma vuol dire soprattutto che siamo un grande gruppo, che lavoriamo con tenacia e fame, che tatticamente siamo assai organizzati. La nostra partita sarà questa: collettivo, gioco offensivo, cattiveria agonistica”.

Belle qualità, ma non bastano se ti trovi di fronte una squadra di talento come il Fregene. A proposito, mister, li conoscete?

“Molto bene. Conosciamo i nostri avversari uno per uno: Quadrini e Battistini, Gay e Garat, Sebastiani e Lezcano, Neroni… Vede, siamo andati a Fregene per vederli giocare e poi abbiamo amici che più volte hanno visionato la squadra e ci hanno resocontato”.

Veniamo a voi.

“Non giochiamo con un modulo prestabilito, passiamo dal 4-2-3-1 al 4-3-3 con facilità. Abbiamo anche giocato con la difesa a 3. Il gruppo è quello che conta, anche se il nostro attaccante, Usai, è uno da prendere con le molle: ha fatto 30 gol in stagione ed è capocannoniere del campionato”.

Siete giovani?

“Sì, in campionato abbiamo giocato anche con sei ragazzi sotto età in campo. I nostri vecchi, per così dire, hanno 28-29 anni”.

La squadra costa molto?

“Per carità. Il nostro budget è di 55mila euro all’anno. Mi risulta che il Fregene spenda intorno ai 15mila euro al mese. Del resto gli argentini costano cari…”.

Ma a volte risolvono le partite…

“Vero, noi giocatori con quelle caratteristiche non li abbiamo. Ma siamo una grande gruppo”.

Come state fisicamente?

“Le dico solo che nelle ultime tre partite di campionato abbiamo vinto facendo 15 reti e subendone 0. In questi giorni abbiamo lavorato sopratutto tatticamente”.

Tuttavia siete arrivati secondi, alla fine: dieci punti dietro l’Olbia.

“Olbia che qui abbiamo battuto 3-1. Il fatto è che fino alla 14esima giornata eravamo in testa, poi qualcuno degli anziani si è infortunato, la rosa è corta e quindi con tanti giovani in campo abbiamo perso terreno. Ma eravamo assolutamente all’altezza”.

Per lei che significato ha questa partita?

“Guardi, l’obbiettivo ovviamente è quello di passare il turno. Poi io sono uno che ha una gran fame di arrivare. Non le nascondo che il mio sogno è quello di sedermi su una panchina dei professionisti. E le dico anche che alcuni dei miei giocatori potrebbero giocare tra i prof. Il doppio scontro con il Fregene ci dirà molto sulle capacità di tutti noi”.

 

 

 

 

 

 

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