di EMILIO PIERVINCENZI
Marco Coppi ha 45 anni ed è stato un discreto calciatore. Ha giocato nella Rondinella, Imola, Ussi, Ravenna. E’ al suo primo anno da tecnico della Sangiovannese, squadra nobile e in pianta stabile in C fino a quando, due anni fa, è fallita. E’ dovuta quindi ripartire dall’Eccellenza, ma il nuovo presidente Lorenzo Grazi l’ha attrezzata per risalire il prima possibile. I toscani hanno vinto i playoff regionali e domenica, alle 16, nello stadio Fedini, capace di ospitare fino a 6mila tifosi, affronteranno il Terracina di mister Cucciari.
La prima domanda, Coppi: conoscete i vostri avversari?
“A dire il vero non molto bene. Abbiamo ricevuto delle relazioni, ma non ne sappiamo molto. Mi risulta invece che il Terracina conosca noi: erano a vedere la nostra partita di playoff contro il San Donato, vinta 4-1, che ci ha consentito di accedere ai playoff nazionali”.
Come giocate?
“Applichiamo diversi moduli, di solito con la difesa a 4 perché ho ottimi giocatori in quel reparto. Organizzazione e collettivo, questa la nostra forza”.
Siete una squadra giovane?
“Non direi, anzi siamo piuttosto attempati. La media età è di 28-29 anni. Siamo solidi”.
La vostra stella?
“Nessuna stella, ma diversi giocatori che hanno militato in categorie superiori, soprattutto in Lega Pro: Menichini, una punta di peso che voi nel Lazio dovreste ricordare perché era il centravanti dell’Aprilia, poi è andato a Foligno e all’ Arezzo; Mocarelli, Simoni. Di gol ne facciamo comunque tanti, e parecchi ragazzi sono in doppia cifra”.
Il vostro budget?
“Niente di che, intorno ai 300mila euro”.
Si aspetta il pubblico delle grandi occasioni?
“Credo che i nostri tifosi riempiranno lo stadio. Mi risulta che alcuni pullman sono stati noleggiati per portare i tifosi delle zone circostanti a San Giovanni Valdarno. Ma anche da Terracina arriveranno tanti tifosi a sostenere la loro squadra. Mi auguro che sia una bella giornata di sport”