di LEONARDO CUTIGNI
Mattias Vegnaduzzo, soprannominato “El Tanque di Sant’Isidoro” non ha smentito i suoi vecchi tifosi del Rossano che gli avevano cucito su misura questo soprannome. Un carro armato che si è abbattuto sul Rocchi di Viterbo spingendo la Viterbese al traguardo più alto ottenuto sul campo da otto anni a questa parte. Un fiuto per il gol, per non dire vizio, che lo eleva tra i cannonieri più prolifici della storia viterbese, tenendo conto del numero di presenze e delle reti messe a referto. Doppie cifre che pesano, che arrivano sia nei momenti caldi che nei momenti bui della stagione e che non smettono di far sognare i tifosi anche quando tutto sembra perduto. Domenica contro il Voluntas Castelfranco servirà un ulteriore conferma con l’aiuto dei suoi compagni di reparto. Queste le dichiarazioni del bomber argentino a poche ore dai quarti di finale.
Mattias, come stai? Sei e siete pronti per Domenica?
“Il gonfiore al ginocchio sta diminuendo, miglioro giorno dopo giorno. Per domenica dovrei essere a posto, come i miei compagni del resto.”
Domenica sembravate in affanno, avete vinto più con la testa che con le gambe. Questa settimana di allenamento è servita a ricaricare le pile?
“Con l’Arezzo venivamo da due impegni ravvicinati (Sansepolcro e Voluntas Spoleto) ed era la terza partita in sette giorni. Loro avevano preparato il match e si è visto. Siamo stati bravi a non perdere le distanze ed a dare battaglia fino alla fine. Col Castelfranco sarà un’altra Viterbese!”
Conoscete l’avversario? Hai avuto modo di affrontarli nella tua carriera?
“Ad essere sincero non li conosco. Il nostro allenatore ha raccolto diverso materiale sui nostri avversari e ci affideremo alle sue indicazioni per contrastarli. Daremo il massimo per passare il turno.”
Ad accogliervi ci sarà una muraglia gialloblu. Quanto incide il tifo in queste gare?
“Se la Viterbese è arrivata fin qui è merito nostro e dei nostri tifosi. Quando la società si è defilata i QDS e la città si sono stretti attorno a noi e questo calore è stato un energetico mentale incredibile per tutti noi. Non vorrei apparire banale ma in casa la Viterbese gioca in 12!”
Per il futuro vedi Deodati come tuo presidente o ci saranno altri orizzonti? Dopo tutto i tuoi numeri hanno ingolosito molte società che farebbero carte false per averti nella propria rosa…
“Il signor Deodati ci sta aiutando. Spero vivamente che la Viterbese esca da questa situazione difficile e che ci consenta di rimanere uniti anche nella prossima stagione. Sono davvero innamorato della città e dei tifosi. Sicuramente fa piacere sentirsi apprezzato in sede di mercato, significa che ho lavorato bene ma per questo ed altre questioni si occupa il mio procuratore.”
Per dovere di cronaca i Questione di Stile finanziano autonomamente la squadra con offerte spontanee raccogliendo fondi nel pre gara ed organizzando eventi come il concerto del 1° Maggio (e non solo) il cui ricavato è andato ai giocatori in arretrato di diversi mesi.