Sembra che il sogno della Juniores della Nuova Tor Tre Teste non debba finire mai. Ieri i rossi blu di via Candiani hanno stravinto la gara di andata dei quarti delle finali nazionali contro il Vasto Marina. 3-0 secco con un Minnucci super che ha letteralmente distrutto i pari età abruzzesi. Al comando di questo gruppo di ragazzi c’è Alessandro Di Nunno.
Mister che partita è stata quella di Vasto?
Partita difficile. Squadra ben organizzata e molto forte. Il loro 4-2-3-1 ci ha creato non pochi problemi nei primi 45 minuti. Due occasioni nitide per loro che potevano tranquillamente passare in vantaggio e pure meritatamente. Siamo entrati in campo con un atteggiamento sbagliato troppo presuntuoso e lo stavamo pagando caro. L’intervallo è stato salutare. Siamo entrati in campo noi. Con la consapevolezza della nostra forza e con la voglia di imporre il nostro gioco. Il resto è storia.
Mister come mai Minnucci solo al secondo tempo?
Scelta mia. Studiata. Volevo copertura al primo tempo. Mi serviva un centrocampo più chiuso. La mossa era quella di prenderli un po’ sulla stanchezza. E così è stato. Al secondo tempo il suo l’ingresso è stato devastante. Ottima gara. Due gol e un rigore provocato. Direi che c’è la siamo studiata bene.
Si aspettava di arrivare fin qui? In società, dopo il triplete, tutti pensano che Allievi e Giovanissimi possono continuare il sogno, la juniores invece è quella che rischia di più. Contenti del risultato?
Sinceramente in cuor mio so di allenare un gruppo splendido di ragazzi. So anche che è difficile e che ho una rosa ridotta. Ne abbiamo parlato apertamente in società e tutti conosciamo la nostra forza e i nostri limiti. Affronteremo partita dopo partita. Alla fine vedremo dove siamo arrivati. Ora pensiamo solo al ritorno. Una partita di andata chiusa sul 3-0 nasconde mille insidie nel ritorno. Bisogna tenere alta l’attenzione e non far rilassare i ragazzi.
Mister, visto la sua giovane età, che rapporto ha con loro?
Mi considerano allenatore, amico e fratello maggiore. Li seguo. Sono un loro punto di riferimento e non solo per il calcio. Alla loro età non si vive di solo campo. Gli amici, i primi amori, la scuola. Ogni giorno c’è ne una. Ma va bene così mi fanno crescere e aiutano a creare un rapporto vero tra noi. Sono svegli e smaliziati. Ti racconto un aneddoto per farti capire. Nell’intervallo della finale contro la Vigor Perconti, siamo rientrai nello spogliatoio. Inizio la mia analisi tecnica della gara. Io agitato loro tranquilli. Io a spiegare, parlare. Loro ridevano e poi: “Mister li battiamo”.
Li controlla durante la settimana? Ha paura che cedano alle debolezze della loro giovane età?
Durante l’anno qualche uscita con rientro a notte fonda se non all’alba se la saranno fatta tranquillamente. Ma da due mesi a questa parte sono concentratissimi. Nessuno sgarra. Vivono il momento. Vogliono arrivare fino in fondo. Hanno voglia di stupire. Sono consapevoli che si stanno giocando veramente tanto e non vogliono sbagliare.
Il futuro è dietro l’angolo per la juniores della Nuova Tor Tre Teste. Sabato il ritorno e poi via per la prossima avventura. Un futuro roseo lo prevediamo anche per Alessandro Di Nunno. Un giovane con l’anima dell’allenatore. A quando una prima squadra? Quando me la danno. Questo è carattere ragazzi.